QUESTURA DI LUCCA

Squadra Mobile

                                                                                                            Lucca, 03 novembre ’10

 

Comunicato stampa

 

1.   Personale della 3° Sezione – Reati vs. il patrimonio – della Squadra Mobile della Questura e della Polizia Scientifica sono intervenuti stamani presso la chiesa di Pieve S. Paolo, a richiesta del sagrestano che aveva trovato la porta di ingresso della sagrestia divelta. A seguito di sopralluogo, i poliziotti hanno trovato la cassaforte aperta nottetempo con una mola, e da cui erano spariti circa 4.000 euro della parrocchia, nonché gli ambienti di chiesa e sagrestia. Ad un primo inventario non sembrava essere sparito nient’altro; don Vittorio Martini, parroco di Pieve S. Paolo, Parezzana e S. Margherita si è riservato di dettagliare eventuali oggetti trafugati in sede di denuncia che sporgerà prossimamente in Questura. Avviate al momento indagini contro ignoti da parte della Squadra Mobile.

 

 

2.   La Sezione catturandi della Squadra Mobile ha rintracciato e tratto in arresto il pregiudicato Wilson Parenti, 31enne già residente a Lucca e da qualche tempo trasferitosi a Lido di Camaiore, inseguito da un ordina di cattura della Procura della Repubblica di Lucca poiché deve scontare 2 mesi di reclusione a seguito di condanna per aver contravvenuto, nell’anno 2007, ad un divieto di ritorno nel comune di Camaiore, da cui era stato allontanato con foglio di via obbligatorio dal Questore di Lucca. Dopo un passaggio in Questura è stato portato al S. Giorgio.

 

 

3.   La Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile stamani ha sequestrato una società riconducibile al clan camorristico dei Lo Russo di Napoli. Vedi allegato che segue contenente comunicato stampa della DDA di Napoli.

 

 

PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI

DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA

 

COMUNICATO STAMPA

 

Questa mattina la Squadra Mobile della Questura di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA di Napoli nei confronti di capi e gregari del clan LO RUSSO che controlla i traffici illeciti nei quartieri periferici di Piscinola, Miano, Chiaiano e Marianella.

 

       Questi i soggetti arrestati:

 

1.   ASTRO Antonio, nato a Napoli il 13.08.1960;

2.   ASTRO Guido, nato a Napoli l’11.07.1983;

3.    AURINO Eduardo, nato a Napoli il 10.01.1959;

4.   BOSCHETTI Salvatore, nato a Napoli il 27.12.1984;

5.   BUONAURIO Federico, nato a Napoli il 05.12.1963;

6.   CAPASSO Giuseppe, nato a Napoli il 22.09.1982;

7.   CASO Fabio, nato a Napoli il 30.09.1977;

8.   CERULLO Antonio, nato a Napoli il 07.12.1979;

9.   D’ALESSIO Luigi, nato a Napoli il 20.06.1981;

10.                    DE ALFIERI Antonio, nato a Napoli il 30.09.1947;

11.                    DE LUCA Gennaro, nato a Napoli il 13.06.1970;

12.                    DI STAZIO Angelo, nato a Napoli il 24.05.1964;

13.                    DI VAIO Concetta, nata a Napoli il 17.08.1968;

14.                    DI VAIO Giovanni, nato a Napoli il 29.11.1970;

15.                    DI VAIO Salvatore, nato a Napoli il 22.07.1974;

16.                    ESPOSITO Antonio, nato a Napoli il 3.01.1982;

17.                    FERRARA Adriano, nato a Napoli il 28.04.1973;

18.                    FUSCO Antonio Maria, nato a San Giorgio la Molara (BN) il 14.07.1944;

19.                    IMPROTA Pasquale, nato a Napoli il 27.04.1948;

20.                    MAIORANO Fabio, nato a Napoli in data 08.06.1979;

21.                MAISTO Raffaele, nato ad Arzano (NA) il 20.10.1955;

22.                    MASTROIANNI Salvatore, nato a Napoli il 04.03.1971;

23.                    MELE Antonio, nato a Napoli il 19.06.1961;

24.                    MILANO Salvatore, nato a Napoli il 13.03.1961;

25.                    MUROLO Fortuna, nata a Napoli il 25.03.1977;

26.                    PECORELLI Oscar, nato a Napoli l’11.04.1979;

27.                    PELLINO Ciro, nato a Napoli il 09.02.1957;

28.                    PERFETTO Angelo, nato a Napoli il 29.06.1979;

29.                    PERFETTO Ciro, nato a Napoli il 15.02.1974;

30.                    PERFETTO Giovanni, nato a Napoli il 03.01.1963;

31.                    PERILLO Aniello, nato a Napoli il 22.4.1975;

32.                    PEZZELLA Giovanni, nato a Casavatore (NA) il 30.12.1964;

33.                    PIERRI  Ciro, nato a Napoli il 24.08.1955;                           

34.                    PRESUTTO Francesco, nato a Napoli il 25.09.1986;

35.                    ROMANO Antonio, nato a Cercola (NA) il 26.08.1980;

36.                    RUGGIERO Gennaro, nato a Napoli il 22.02.1969;

37.                    RUSSO Raffaele, nato a Napoli il 13.09.1985;

38.                    RUSSO Rosario, nato a Napoli il 18.09.1970;

39.                    SARNELLI Giuseppe, nato a Napoli il 17.11.1967;

40.                    SCUTERI Marcello, nato a Napoli il 21.07.1958;

41.                    SERINO Daniela, nata a Napoli il 15.03.1977;

42.                    STAITI Antonio, nato a Napoli il 20.05.1967; 

43.                    TAGLIALATELA Bruno, nato a Napoli il 10.05.1959;

44.                    TENIZIO Eduardo, nato a Napoli il 18.06.1961;

45.                    TIPALDI Gaetano, nato a Napoli il 05.08.1946;

46.                    TIPALDI Giuseppe, nato a Napoli  l’1.04.1983;     

47.                    TORRE Fabio, nato a Napoli il 29.10.1980;

48.                    TRAPANI Ciro, nato a Napoli il 02.01.1986;

49.                      VANESIO Robuamo, nato a Napoli il 04.01.1951;

50.                           ZAZZERO Luca, nato a Napoli il 7.09.1982.

 

       Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una lunga e complessa attività investigativa che si è protratta per oltre tre anni dai quali sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, in ordine a molteplici e allarmanti fattispecie.

 

       Le indagini, oltre che di strumenti tradizionali, quali le intercettazioni ambientali e telefoniche e le riprese video dei luoghi preposti alla piazza di spaccio, si sono avvalse del contributo dichiarativo di privati cittadini e di collaboratori di giustizia, che hanno permesso la ricostruzione del complessivo ed esaustivo mosaico delle attività del clan nel periodo del monitoraggio.

 

Oltre alla identificazione di un nutrito gruppo di affiliati (anche con ruoli apicali) al Clan Lo Russo, e all’accertamento di delitti tipici delle associazioni mafiose, estorsioni e fatti di sangue, le indagini hanno evidenziato l’esistenza di ulteriori articolazioni criminali, in vario modo riconducibili al medesimo clan, dedite alla gestione di una piazza di spaccio al rione Don Guanella,  alla realizzazione di usure ed estorsioni in danno di imprenditori e privati cittadini, alla gestione del mercato dell’abusivismo edilizio nella zona di Piscinola e Miano.

 

       In questo ultimo settore l’attività degli indagati si esplicava in una duplice direzione: l’imposizione di proprie imprese edili di riferimento e di una tangente in denaro a chi intendesse realizzare una costruzione abusiva da un lato, la corruzione del personale della Polizia Municipale preposto alla repressione dell’abusivismo (sono quattro appartenenti alla Polizia municipale del Comune di Napoli arrestati per corruzione) dall’altro.

 

       Anche la capillare attività di estorsione accertata è sintomo di una penetrazione assoluta nel tessuto produttivo cittadino, il cui velo di oppressione è squarciato episodicamente dalla collaborazione di privati cittadini, che hanno contributo all’accertamento dei fatti.

 

       Contestualmente al provvedimento restrittivo, è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo disposto dalla D.D.A. nei confronti di alcuni degli indagati, in esito al quale sono stati sequestrati beni per oltre 60 milioni di euro, tra cui circa 70 immobili, oltre 30 società, 76 tra auto e moto ed un centinaio di conti correnti bancari.

 

Tra le società sequestrate figura anche una ditta di import export di materiale agricolo, aperta a Viareggio nel 2008 da un napoletano 39enne, cognato di Tipaldi Giuseppe nt. Nel 1983, arrestato stamani a Napoli. La 1° Sezione – criminalità organizzata e straniera – della Squadra Mobile della Questura di Lucca  ha sottoposto a sequestro la società, notificando il provvedimento della DDA napoletana al funzionario della Camera di Commercio di Lucca tenutario del registro delle imprese operanti in provincia di Lucca.