Calvirisortanews,
02 novembre 2010
Salvatore
Minieri
Ricevere
lettere e attestazioni di amicizia è sempre bello e
umanamente galvanizzante, soprattutto quando a scriverci sono persone molto attaccate
ai valori della solidarietà, della giustizia e della trasparenza.
Insomma, la lettera che ci ha spedito una signora ci
ha davvero rimessi in armonia con il nostro ambito professionale e con la vita
quotidiana che ogni giorno affrontiamo. La gentile scrittrice ci ha posto con
molta delicatezza alcuni quesiti che cercheremo di fugare con risposte
accettabili.
In prima battuta, la nostra lettrice ci chiede come mai il sindaco Caparco non
sia venuto a parlare delle minacce ricevute con il questore, il vicario della
questura, con la dirigente della Dia e con il sottoscritto che è stato vittima
di un attentato mafioso a colpi di arma da fuoco solo
due anni fa. Risposta plausibile: evidentemente il sindaco ha ritenuto poco
opportuno rispondere alle mie domande e a quelle dei questore
e della Dia. Forse ci sono segreti che il sindaco non può nemmeno rivelare ai
massimi rappresentanti della Giustizia e della Sicurezza.
Così come non può rispondere alle mie domande perché ne so di vero e concreto
sulle minacce mafiose e potrei chiedergli qualcosa sulla quale non si è ancora
preparato. O forse non può rispondere alla stampa.
Strano, però, perché Caparco da settimane dichiara a
un giornale provinciale (lo stesso che lo stesso sindaco insieme a Mele definiva
giornalaccio di provincia fino a quando ci scrivevo
io) di essere stato minacciato di morte senza che nessun giornalista gli
rivolga delle domande specifiche o indaghi su quanto racconta il sindaco di
Calvi. Che strano!
La nostra lettrice ci ha anche chiesto come mai il sindaco corra in lungo e in
largo per Calvi dicendo di non essere stato invitato al premio Legalità di
sabato 30, nonostante la lettera di invito ufficiale a
tutta l'Amministrazione sia stata protocollata il 12 ottobre scorso. Risposta plausibile:
Caparco, molto probabilmente, fa il sindaco in una Casa comunale talmente
grande da non poter essere percorsa da un messo comunale in soli 17 giorni (lasso di tempo che è trascorso tra l'accettazione al
protocollo dell'invito e la manifestazione di Vito Taffuri e Polizia di Stato).
Molto probabilmente al sindaco non piacevano gli invitati, o forse non ha
ritenuto valido il parterre delle personalità. Pare che Taffuri, pur di avere
Caparco a una sua manifestazione, abbia già
organizzato una mattinata con due soli ospiti: Denis Verdini e il grandissimo
amico di Caparco, Nicola Cosentino.
Si dice che al solo sentire i nomi Caparco abbia già
accettato, questa volta senza nemmeno la barzelletta dell'invito che va
raccontando da tre giorni. Che strano! La nostra
ammiratrice ci ha chiesto come mai la lettera al protocollo non sia arrivata a
Caparco in tempo utile per partecipare alla manifestazione. Eppure,
scrive la signora, la lettera è stata protocollata con numero 14982 del Comune
il 12 ottobre e il Premio Legalità si è svolto addirittura il 30 ottobre.
Risposta plausibile: cara lettrice, Lei dimentica che il 12 ottobre è una data
storica (la scoperta dell'America ) e che, per questa ragione, Caparco avrebbe
evitato di partecipare alla premiazione. Se il 12
ottobre del 1492 Colombo cercava di scoprire un nuovo Mondo, il 12 ottobre del
2010 Caparco ha cercato di non far scoprire troppo il suo di mondo, soprattutto
quello che gravita intorno alla presunta minaccia di morte giuntagli via posta
su una lettera manoscritta. Che strano!
Non contenta, la nostra cara lettrice ha chiesto anche dello strano manoscritto
e del fatto che Caparco non si sia presentato a parlarne davanti al questore,
ma ha preferito parlarne ogni giorno con il solito giornale (in pratica ha
voluto far sapere ai lettori, ma non alle Forze dell'Ordine). Risposta
plausibile: al mio paese, questa si chiama pubblicità e, chi viene
minacciato di morte - ve lo assicuro per esperienza diretta - non ha molta
voglia farlo sapere. Che strano!
La signora che ci ha rivolto queste domande si chiama
Rita Lave ma, per uno scherzo del destino, il foglio con le sue domande è stato
messo al contrario sulla mia scrivania: e allora il nome della signora, sotto i
miei occhi è diventato, Lave Rita, praticamente La veRità. Che
strano caro sindaco minacciato di morte.