DISCARICA
ABUSIVA: ALLA SBARRA L’IMPRENDITORE ROBERTO IZZO
Gazzetta di Caserta, 28 ottobre 2010
Rinviata, per assenza testi, l'udienza del procedimento
penale a carico di Roberto Izzo, residente a Calvi Risorta. Il proseguo dell'istruttoria dibattimentale ci sarà il prossimo
dicembre. L'imputato rase al suolo 1700 metri quadrati di bosco e sbancò una collina
per riempirla con una enorme quantità di rifiuti,
composti - in maggioranza - da materiali di risulta.
Non esitò, per raggiungere il sito, a creare una lunga
pista abbattendo diversi metri di bosco, lungo il pendio ovest della catena del
Monte Maggiore, ai piedi della cima conosciuta come Monte Grande. Inoltre, il
dislivello creato dall'accumulo dei materiali rischiò di franare tutto sulla
sottostante statale Casilina.
Un pericolo che avrebbe potuto
divenire molto più concreto in presenza di copiose piogge. L’attività illecita,
messa in piedi dal noto imprenditore del settore edile di Calvi Risorta, il
65enne Roberto Izzo, fu scoperta e stroncata, nel maggio del 2007, dai militari
dell'arma della stazione sidicina che disposero il
sequestro dell'area ubicata al bivio di Torricelle,
proprio al confine fra il comune Teanese e quello
Caleno.
Un modo molto semplice, per reperire
materiale utile e per liberarsi di quello inutile. L’imprenditore fu denunciato
a piede libero per i reati previsti dal codice in materia di norme ambientali.
Inoltre, i militari dell'arma, al comando del maresciallo Proietti,
trasmisero ogni atto all'Arpac e al Noe di Caserta
che intervennero per le necessarie analisi e sopralluoghi. Secondo quanto
emerso durante il sequestro, l'attività illecita andava avanti da diverso
tempo.
I carabinieri teanesi ebbero il
gran merito di scorgere ogni cosa, vincendo una sorta di mimetizzazione
che i proprietari del sito attuarono, semplicemente, lasciando intatta una
fascia di bosco lungo tutta la statale Casilina. Una
vera e propria barriera naturale che impediva a sguardi "indiscreti"
di capire cosa stava realmente avvenendo al di là di
essa.