LE ANTICHE STRUTTURE CALENE DIMENTICATE

 

Gazzetta di Caserta, 21 ottobre 2010

 

Esisteva un tempo la città di Cales, la più importante dell'antica popolazione italica degli Ausoni, insediata in un'ottima posizione strategica, tra Casilinum (Capua) e Teanum (Teano), lungo la via Latina.

 

Oggi, ciò che rimane dell'antica città è costituito dall’importante anfiteatro e dalle terme centrali, il secondo più grandioso complesso termale dell'età repubblicana finora conosciuto. In altre realtà un simile tesoro storico sarebbe valorizzato, non solo per l'indiscutibile valore archeologico e per accrescere l'immagine della cittadina, ma anche e soprattutto allo scopo di realizzare nuovi itinerari turistici, potenzialmente riconoscibili a livello nazionale.

 

Si rivela, invece, vergognoso lo stato in cui riversano tutti gli scavi dell'antica Cales, a partire dall’ingresso cui si dovrebbe accedere al parco: una piccola e stretta strada sterrata e malandata, impossibile da notare dalla Casilina nonostante le più che sterili indicazioni stradali.

 

Proseguendo per la via che dovrebbe condurre eventuali turisti o appassionati d’archeologia agli scavi, una sterpaglia e vegetazione che invadono la strada, sulla destra si scorge appena un cartello vecchio e semidistrutto che indica il passaggio lungo le terme di Cales al cui interno sono state appositamente riposte alcune buste della spazzatura.

 

Proseguendo lungo la via, quasi giunti alle rovine, ecco che si nota il vero tesoro dell'antica Cales: una piccola - ma nemmeno poi tanto - discarica più che abusiva, in cui ci si trova di tutto; oltre i "tipici" sacchetti della spazzatura e le immancabili lastre di eternit, materiale nocivo alla salute che si disperde facilmente, nell’etere, si scorgono televisioni e altri elettrodomestici.