CIPRO E MARROCCO SPIEGANO LE RAGIONI DELLA “EPURAZIONE”

 

Gazzetta di Caserta, 09 ottobre 2010

 

FF

 

Con un manifesto articolato, Giovanni Marrocco e Nicola Cipro, rispettivamente ex vice sindaco e assessore allo sport, provano a spiegare a loro stessi prima ed alla cittadinanza poi i motivi che li hanno visti sfiduciare dal sindaco Caparco.

 

Anche la scelta del mezzo di comunicazione, il manifesto, è stata a lungo da loro meditata ed infine scelta solo dopo avere intrapreso tutte le altre strade possibili per un dialogo serio e democratico.

 

“Avremmo voluto farlo nelle sedi opportune, spiegano i due, ma in maniera anti-democratica ed arrogante è venuta meno, e non certo per nostre colpe, la possibilità di un dialogo serio e di un confronto costruttivo, utile e necessario alla crescita dell’intera comunità calena. Basti pensare che non è mai stata convocata dal capogruppo di maggioranza una riunione, che non sia stata solo culinaria, ove potersi confrontare, anche attraverso un contraddittorio duro ma leale, sulla eventuale  diversità di pensiero ed azione politica da intraprendersi."

 

Ammettono francamente che non comprendendo appieno le motivazioni alla base dei duri provvedimenti nei loro confronti sono costretti a fare delle ipotesi, incalzando il sindaco con domande dirette come quella sulla Gea: “Mentre noi rimarcavamo il dissenso verso una ditta che opera sotto l'effetto di un contratto oscuro e costosissimo per i caleni, il sindaco cambiava idea rispetto ai vari dossier realizzati congiuntamente per denunciarne tale illegittimità. Perché sindaco hai cambiato idea?”

 

La bordata più pesante arriva poco più tardi quando si chiede al sindaco di giustificare la mancata realizzazione di finanziamenti già approvati e distratti ad altri fini: “Mentre noi cercavamo di avviare i lavori al campo sportivo e di aprire sportelli per le famiglie, qualcuno, legittimamente e casualmente, ha beneficiato di varianti apportate a lavori pubblici già appaltati."

 

In pratica i due si chiedono se hanno dato fastidio proprio perché: ”Mentre noi pagavamo di tasca nostra il sistema di climatizzazione delle scuole, rimettevamo in funzione gli spazi verdi e ludici per dare spazio dignitoso alla crescita delle nuove generazioni e si devolveva l'indennità assessoriale per contribuire a migliorare l’attività  sociale di associazioni locali, si realizzavano lavori, che legittimamente e solo casualmente, hanno concorso a portare utilità, attraverso soldi pubblici, alle proprietà di qualche componente della maggioranza.

 

Manifesto che, come si può intuire, non mancherà di suscitare reazioni e polemiche.