Blog di Massimo Zona, 08 ottobre 2010
Con un manifesto articolato e per certi lati un po’ oscuro,
Giovanni Marrocco e Nicola Cipro, rispettivamente ex vice sindaco e assessore alla sport, provano a spiegare, a loro stessi prima ed alla
cittadinanza poi, i motivi che li hanno visti sfiduciare dal sindaco Caparco. Anche la scelta del mezzo di comunicazione, il manifesto, è
stata a lungo da loro meditata ed infine scelta solo dopo avere intrapreso
tutte le altre strade possibili per un dialogo serio e democratico.
“Avremmo voluto farlo nelle sedi opportune, spiegano i due, ma in maniera
antidemocratica ed arrogante è venuta meno, e non
certo per nostre colpe, la possibilità di un dialogo serio e di un confronto
costruttivo, utile e necessario alla crescita dell’intera comunità calena.
Basti pensare che non è mai stata convocata dal
capogruppo di maggioranza una riunione, che non sia stata solo culinaria, ove
potersi confrontare, anche attraverso un contraddittorio duro ma leale, sulla
eventuale diversità di pensiero ed azione politica da intraprendersi.”
Ammettono francamente che non comprendendo appieno le motivazioni alla base dei
duri provvedimenti nei loro confronti sono costretti a fare delle ipotesi,
incalzando il sindaco con domande dirette come quella sulla Gea: “Mentre noi
rimarcavamo il dissenso verso una ditta che opera sotto l’effetto di un
contratto oscuro e costosissimo per i caleni, il sindaco cambiava idea rispetto
ai vari dossier realizzati congiuntamente per denunciarne tale illegittimità. Perché sindaco hai cambiato idea?”
La bordata più pesante arriva poco più tardi quando si chiede al sindaco di
giustificare la mancata realizzazione di finanziamenti
già approvati e distratti ad altri fini: ”Mentre noi cercavamo di avviare i
lavori al campo sportivo e di aprire sportelli per le famiglie, qualcuno,
legittimamente e casualmente, ha beneficiato di varianti apportate a lavori pubblici già appaltati.”
In pratica i due si chiedono se hanno dato fastidio
proprio perché: ”Mentre noi pagavamo di tasca nostra il sistema di
climatizzazione delle scuole, rimettevamo in funzione gli spazi verdi e ludici
per dare spazio dignitoso alla crescita delle nuove generazioni e si devolveva
l’indennità assessoriale per contribuire a migliorare
l’attività sociale di associazioni locali, si realizzavano lavori, che
legittimamente e solo casualmente, hanno concorso a portare utilità, attraverso
soldi pubblici, alle proprietà di qualche componente della
maggioranza.”Manifesto che, come si può intuire, non mancherà di suscitare
reazioni e polemiche.