LE NOSTRE RAGIONI
Avremmo voluto chiarire, in maniera serena
e sincera, le motivazioni, al momento ancora nebbiose, per le quali il sindaco,
con la complicità della sua personale maggioranza, ha deciso sia la revoca
delle Nostre deleghe assessoriali, conferiteci solo formalmente dallo stesso ma
sostanzialmente dai cittadini caleni in virtù dell’ampio consenso personale
ricevuto, sia l’esautoramento nella partecipazione attiva ai processi
decisionali del gruppo di maggioranza.
Avremmo voluto farlo nelle sedi opportune,
ma in maniera antidemocratica ed arrogante è venuta meno, e non certo per
Nostre colpe, la possibilità di un dialogo serio e di un confronto costruttivo,
utile e necessario alla crescita dell’intera comunità calena. Basti pensare che
non è mai stata convocata dal capogruppo di maggioranza una riunione, che non
sia stata solo culinaria, ove potersi confrontare, anche attraverso un
contraddittorio duro ma leale, sulla eventuale diversità di pensiero ed azione
politica da intraprendersi.
In merito alle possibili cause che hanno
determinato l’atteggiamento del sindaco e della sua maggioranza nei Nostri
confronti siamo costretti a fare essenzialmente delle ipotesi.
Mentre cercavamo di coinvolgere la
maggioranza nella ricerca di soluzioni per l’abbassamento della tassa sulla “monnezza” per le
fasce deboli e dopo anni di immobilismo, si avviavano, con il Nostro fattivo contributo,
i lavori per il ripristino delle più importanti strutture sportive di Calvi, il
sindaco e la sua personale maggioranza tradivano gli elettori. Mentre Noi rimarcavamo
il dissenso verso una ditta che opera sotto l’effetto di un contratto oscuro e
costosissimo per i caleni, il sindaco cambiava idea rispetto ai vari dossier
realizzati congiuntamente per denunciarne tale illegittimità.
Perché sindaco
ha cambiato idea?
Noi rimaniamo fedeli ai patti presi con gli
elettori in campagna elettorale, mentre qualcuno cambia faccia,
infischiandosene della vera opinione di chi lo ha votato.
Questo
Nostro atteggiamento ha forse dato fastidio?
Mentre pagavamo di tasca nostra il sistema
di climatizzazione delle scuole, rimettevamo in funzione gli spazi verdi e
ludici per dare spazio dignitoso alla crescita delle nuove generazioni e si
devolveva l’indennità assessoriale per contribuire a migliorare l’attività
sociale di associazioni locali, si realizzavano lavori, che legittimamente e
solo casualmente, hanno concorso a portare utilità, attraverso soldi pubblici,
alle proprietà di qualche componente della maggioranza. Mentre Noi cercavamo di
avviare i lavori al campo sportivo e di aprire sportelli per le famiglie,
qualcuno, legittimamente e casualmente, ha beneficiato di varianti apportate a
lavori pubblici già appaltati.
Questo
Nostro atteggiamento ha forse dato fastidio? Dava fastidio l’ottenere consenso
attraverso una concreta e fattiva attività amministrativa?
Queste sono solo alcune delle possibili
cause che probabilmente hanno contribuito al compimento delle azioni di punizione
politica nei Nostro confronti. Possibili cause che avrebbero dovuto rimanere
nell’alveo di una differente sensibilità politica e non essere strumentalizzate
per cercare di indebolire politicamente chi si reputa non allineato.
Sindaco, avevamo realmente creduto che il
tempo dello sbattere i pugni sul tavolo, laddove qualcuno non si uniformi al
Tuo dogma, fosse terminato. Ci siamo sbagliati, intrappolati nella tela, da Lei
sapientemente intrecciata negli anni comuni passati all’opposizione dell’amministrazione
Zacchia.
Sindaco, Noi e Lei siamo diversi.
Diversità che Lei, però, considera come accezione negativa.
La diversità arricchisce e deve essere da stimolo
al confronto.
Riaffermiamo
il Nostro ancoraggio al programma elettorale, su cui abbiamo ricevuto il
consenso degli elettori, come Nostra guida per l’attività amministrativa, ed un
impegno politico sempre teso a soddisfare i bisogni dei cittadini, rimarcando
l’elemento che da sempre ci fa guadagnare la Vostra stima: Noi, quando
camminiamo, nelle tasche abbiamo solo le nostre mani e la nostra serietà.
Qualcuno rimarrà deluso, ma sulle
insinuazioni delle presunte cambiali politiche firmate in campagna elettorale
non ci sarà, da parte Nostra, nessuna risposta, poiché essendo messa in
discussione non la capacità politico-amministrativa, ma la Nostra moralità
umana e professionale, saranno gli organi giudiziari competenti, nel bene e nel
male, a dare i giusti responsi.
Basta saper pazientare per conoscere la
verità.
I
Consiglieri Comunali
Nicola Cipro – Giovanni
Marrocco