STADIO: E’
GUERRA FRA CIPRO E CAPARCO
Gazzetta di Caserta, 17 settembre 2010
“Non hanno rispetto nemmeno per i morti”. Amaro sfogo del
consigliere Nicola Cipro a proposito del mancato inserimento nel prossimo consiglio comunale dell'intitolazione del campo sportivo,
già dedicato ad Alessandro Fattore, anche ad Andreino D'Onofrio.
Sensibile a quello che accade
intorno a lui, Nicola Cipro aveva chiesto da tempo ufficialmente al Presidente
del Consiglio Comunale, allora Lello De Vita, di portare all'ordine del giorno
la proposta di allargare l'intitolazione del campo sportivo comunale.
"Di lui, e con lui, ho ricordi incancellabili, che
risalgono al tempo della mitica squadra del Moccia
Calvi che, insieme ad Alessandro Fattore, Andreino
curava con un amore e una passione che non potevano non coinvolgerti al punto che,
insieme ad alcuni miei compagni romani, la domenica mattina venivamo a Calvi a
difendere i colori del Moccia Calvi. Eravamo tutti
più giovani, ovviamente, ma pieni di entusiasmo e
passione che, mi duole dirlo, è difficile trovare nei ragazzi di oggi. Spesso
la nostra paga era costituita solo da un caffè, al posto del rimborso del
carburante, ma della cosa non ci importava veramente
di nulla".
Forte di quei ricordi e resosi interprete del forte
sentimento popolare, Nicola Cipro ha inteso chiedere ufficialmente tale
riconoscimento nella seguente istanza: "Chiede di
volere valutare la possibilità di intitolare il campo di calcio oltre che ad
Alessandro Fattore, anche ad Andreino D’Onofrio. La richiesta è motivata dal
fatto che per anni entrambi hanno coltivato con passione
ed amore lo sport del calcio a Calvi Risorta, provvedendo a sostenere, anche
con gravi sacrifici personali sia di tempo che finanziari, le squadre che di
volta in volta disputavano i campionati regionali, sotto il nome divenuto
mitico di Moccia Calvi.
Non a caso questo sport è scomparso dal panorama di Calvi Risorta non appena i due sostenitori, per motivi
vari, hanno dovuto rinunciare a portare avanti l’attività. Ancora oggi, pur in presenza di un campo comunale, si sente comunque la
mancanza di qualcuno che, come loro, possa garantire la prosecuzione nel tempo
di tale attività, con la costanza, la determinazione, la passione e l'entusiasmo
che entrambi hanno comunemente profuso.