Calvirisortanews, 05 settembre 2010
Salvatore Minieri
Un palazzo che è stato realizzato senza autorizzazioni con
lavori ufficialmente bloccati, ma comunque completati
nottetempo e lontano da occhi indiscreti sarebbe uno scandalo in tutte le città
italiane, ma non a Calvi Risorta.
Nella signorile palazzina del centro, della frazione di Petrulo, c'è una
singolare concentrazione di certificati di proprietà riferibili ad alcuni
elementi della maggioranza politica guidata dal sindaco Antonio Caparco.
In pratica, nella palazzina hanno acquistato un appartamento già un elemento
della giunta che amministra Calvi Risorta, quasi come le cooperative
dopolavoristiche del fascismo, nelle quali tutti gli appartenenti a una determinata corporazione abitavano nello stesso
stabile.
Pare che il numero degli assessori pronti ad acquistare un appartamento nella
palazzina mezza abusiva sia già destinato a crescere. Prima di diventare
assessore, infatti, un noto professionista caleno aveva acquistato un
appartamento nella palazzina.
L'assessore, infatti, al tempo era soltanto un consulente tecnico della
maggioranza e, come tale, non poteva anche acquistare privatamente, mentre
portava avanti lavori commissionati dalla pubblica amministrazione (controlli
sulla staticità della struttura e altre certificazioni che il professionista
doveva comporre in nome e per conto dell'Ufficio Tecnico Comunale).
Per questa ragione, dopo aver svolto mansioni in stridente
incompatibilità con l'incarico tecnico svolto con la maggioranza di Zacchia,
quello che oggi è diventato assessore, qualche anno fa. Un blocco
evidentemente aggirato senza tenere molto conto della
burocrazia e dei divieti imposti al caso specifico: quella palazzina,
colonizzata oggi dalla Giunta Caparco, è arrivata alla realizzazione piena,
nonostante i divieti a costruire.
Il Mezzogiorno è pieno di scempi edilizi abusivi, ma mai si è trattato di uno
stabile con un assessore proprietario al suo interno. Ciò che più colpisce è
l'arrivo di due nuovi acquirenti, entrambi divenuti membri della Giunta a
giugno del 2009.
In pratica, fino all'elezione a sindaco di Antonio
Caparco, in quella palazzina risultava l'atto di proprietà di un solo
professionista - diventato nel 2009 assessore - ma non di altri membri della
maggioranza.
Da qualche mese, invece, un consigliere comunale - con delega a un importante comparto amministrativo - su è introdotto
nella trattativa ed è riuscito, tramite l'assessore che aveva addirittura
costruito la palazzina, ad acquistare a prezzo bassissimo un appartamento.
Come se non bastasse, voci di corridoio parlano anche di un altro assessore che
avrebbe avviato le pratiche per comprare una mansarda
nello stesso stabile. Insomma, roba da far sembrare Fini e
l'appartamento monegasco quisquilie per bambini.
Tre assessori della stessa giunta hanno acquistato o stanno per acquistare
probabilmente appartamenti nello stesso stabile. Sicuramente una sorprendente
coincidenza politica.