DOSSI, CAPARCO: NECESSARI PER STRONCARE IL FAR WEST NOTTURNO

 

Gazzetta di Caserta, 28 agosto 2010

 

Continua a tener banco l‘accesa polemica della neo installazione dei dossi in tutto il paese caleno. A circa un mese dall'installazione delle prominenze artificiali, attuata dall'amministrazione comunale, sono molte le voci contrarie e le polemiche nei confronti della suddetta decisione e dei suoi attuatori.

 

Oltre alla polemica avanzata dal consigliere d'opposizione Giacomo Zacchia nei confronti del primo cittadino Antonio Caparco, è la cittadinanza calena che si espressa di parere contrario all'estrema e, a loro avviso, non ponderata decisione.

 

Il dissenso mostrato è da riferirsi esclusivamente al presunto abuso indiscriminato nelle realizzazioni; sono infatti ben ventisei i dossi disseminati lungo le principali arterie di Calvi Risorta. E' tuttavia doveroso registrare, negli ultimi mesi precedenti l'intervento, un‘improvvisa ascesa dei pericoli lungo le strade di Calvi, specie nelle ore notturne; pericoli dovuti al mancato rispetto delle norme del codice della strada da parte di molti automobilisti e motociclisti, nella prudenza alla guida così come nei limiti di velocità.

 

Era quindi urgente e inevitabile un legittimo intervento da parte degli amministratori locali, al fine di prevenire ulteriori incidenti sulle strade e per stroncare definitivamente il Far West notturno di auto e moto che si metteva in atto regolarmente ogni sera nella cittadina. Specie nei pressi delle scuole, interventi di prevenzione e sicurezza erano d'obbligo, considerati anche i passati incidenti, talvolta fatali per i pedoni, avvenuti in passato.

 

Ora le accuse sono rivolte piuttosto alla quantità e alla sregolatezza con cui sono stati effettuati i lavori di costruzione dei dossi; per molti, ventisei dossi sono troppi e perlopiù sono mal disposti, in alcune zone alla fissa distanza di una ventina di metri l'uno dall'altro per la lunghezza di un centinaio di metri, rendendo praticamente impossibile un'andatura regolare e normale col proprio mezzo.

 

Inoltre l‘accusa della "questione dossi" avanzata dal consigliere Zacchia ha toccato anche il problema del transito dei mezzi di soccorso, attualmente ostacolato parzialmente dalla presenza dei nuovi dossi lungo determinate arterie principali di sbocco verso i paesi limitrofi.