EDITORIALE: "SAN MARTINO INTERCETTATO, PREGA PER NOI APPALTATORI". ECCO ANCHE IL SINDACO SMEMORATO CHE NON RICORDA DI AVER SCRITTO UN DOSSIER CONTRO LA GEA

 

Calvirisortanews, 12 agosto 2010

 

Salvatore Minieri

 

Nel giro di dieci giorni, sono arrivati sulla mia posta elettronica circa 463 messaggi di lettori (prevalentemente caleni) che mi hanno manifestato tutto il loro disappunto nei confronti di questa amministrazione guidata dal signor Caparco e, in almeno 100 mail, mi hanno rivolto lusinghieri complimenti che credo proprio di non meritare, soprattutto perché ho il viziaccio cronico di occuparmi di questa squadra di consiglieri e assessori che, a dirla fuori dai denti, non combina nulla da quando è stata eletta dai cittadini.


Ma, molti lo hanno calorosamente sottolineato nella valanga di messaggi via mail, quando si fa un mestiere come il mio e si è troppo passionali, si finisce per prendere così a cuore alcuni argomenti da non potersene staccare.


Forse per me è così quando scrivo e mi interesso di Calvi Risorta: città che amo profondamente per la gente che non smette mai di attestarmi stima e affetto sinceri, per i grandi amici che ho proprio qui e per la trasparenza dimostrata sempre dal tessuto sociale. Calvi è una città che può vantare, oggettivamente, indici di legalità e serietà davvero fuori dal comune.


Resta, però, l'amara constatazione, rimane la cocente delusione: tutte le mail inviate alla mia casella personale sono legate dallo stesso filo rosso, da un comune e deprimente denominatore. I caleni si sono già profondamente pentiti di aver votato la lista di Caparco e io mi sento responsabile in larga parte di questo brutto momento di stanca della politica.


Voglio chiedere scusa, senza cercare vacue e patetiche attenuanti, se mi sono fidato di un signore corpulento in pacchiana Lacoste colorata che, al mio fianco durante i comizi, assicurava a tutti l'equità democratica, la giustizia sociale, il lavoro, la trasparenza e l'affidabilità (ma di tutti i concetti esposti e promessi conosce solo il suono della parola, mai l'applicazione concreta sul contesto comunale).


Chiedo scusa a tutti se ho prestato la mia immagine e la mia capacità di persuasione di massa a persone che, appena dopo la vittoria, mi dicevano di riconoscere in me la spalla forte della vittoria elettorale (da Mele a Capuano, passando per De Biasio e Lello De Vita).


Solo qualche settimana dopo, per questioni che attengono esclusivamente a timori di squilibri nell'armonia di qualche coppia calena ben "pilotata" e "utile agli interessi di palazzo", sono stato oggetto di un vero e proprio ostracismo da parte di tutti i consiglieri, sindaco (ovviamente!) in testa.


Poi, qualche giorno fa, è toccato a Gianni Marrocco, medico, ex assessore, ex vicesindaco, mio parente (ma non mio cugino diretto, come scrive in maniera sempre più dilettantistica il giornalista-raccattapalle di maggioranza). Marrocco si è visto ritirare le deleghe per aver chiesto a Caparco una maggiore trasparenza nelle linee amministrative e più serietà nei passaggi decisionali e politici.


La reazione dell'anziano sindaco la conoscono ormai tutti: è stata come sempre ruspante e "very casereccia". A Marrocco sono state ritirate tutte le deleghe, una sorta di espiazione del peccato originale. Ma come ha osato, quel Marrocco impenitente?


Marrocco, secondo gli obbedienti e proni caparcones, sarebbe un immorale, una persona dalle dubbie virtù umane e civiche perché sta sempre a valutare se una cosa è stata fatta secondo legge e seguendo i princìpi della serietà.


Mentre loro sono la quintessenza dell'affidabilità, lo scrigno di virtù calviniste (per il sindaco: calvinista non deriva da Calvi) il gruppo misto di benedettini e domenicani dalle capacità reificatrici, dal potere purificante e balsamico in grado di portare anche un peccatore incancrenito alla soglia della santità.


Insomma, Marrocco è un delinquente da cacciare seduta stante per tutelare l'onorabilità della Maggioranza, mentre Giunta e Consiglieri sono da inserire quasi nel calendario delle immaginette sacre di Pietralcina o di Lourdes.


Pensate a Pietro Martino con aureola e saio talare con sotto la scritta: "San Martino Intercettato prega per noi appaltatori. Amen". E il sindaco con qualche suo portavoce microfonato: "San Caparco e il fedele cane Scodinzolino", quasi a clonare l'effige popolare di San Rocco.


La maggioranza di Caparco ormai segue lo sport nazionale che anche il governo traballante di Berlusconi pratica da mesi: trovare il finto bubbone altrui per coprire le metastasi proprie. Ha scritto Marco Lillo qualche giorno fa: "Ormai l'ultimo stadio dell'immoralismo è la caccia al moralista".


Chi ha scagliato la prima pietra della legalità (Marrocco e Cipro) deve essere lapidato con le stesse pietre. Insomma, si coprono sotto le polo griffate Lacoste, peccati e avvisi di garanzia, ma si urla e ci si scandalizza quando Marrocco e Cipro chiedono maggiore trasparenza. E allora mettiamola in campo questa benedetta trasparenza che il sindaco e la sua maggioranza - dotata di campanaccio - tanto dicono di impersonare.


E' spuntato finalmente il Dossier Informativo (titolo inventato nientedimeno che da Caparco) che l'attuale sindaco scriveva - quando era solo consigliere di opposizione - per fare luce sugli scandali della Gea e di altre ditte che lavorano al cimitero. Strano che oggi Caparco con quelle stesse ditte (quelle che secondo lui erano veri scandali) le ha confermate.


Insomma, prima mandava al presidente del Consiglio dei Ministri, all'Antimafia, alle prefetture e a tutti gli organi di controllo giudiziario un dossier che nemmeno Travaglio e Gomez avrebbero composto in maniera così certosina e precisa; oggi, invece, il sindaco con quelle persone che tentava di gettare nelle fauci della Giustizia, ci fa affari e appalti (con la Gea, poi, sembra esserci un amore inossidabile e "ricco").


Per la gioia dei nostri lettori, ma soprattutto per amore del giornalismo professionale, fatto con documenti alla mano abbiamo deciso con Vito Taffuri di pubblicare tutto l'originale del Dossier Informativo di Caparco, raffrontandolo sempre con l'atteggiamento che ha oggi il sindaco di Calvi Risorta. Lo divideremo per argomenti, in modo da poter consentire a tutti di scaricarlo dal nostro sito per metterlo a confronto con quanto combinano oggi Caparco e i suoi confusi consiglieri.


Per il 20 agosto è prevista la pubblicazione su questo sito della prima parte del documento che ha scritto il Caparco giustizialista; quello di qualche anno fa, oggi, invece, c'è un'altra versione sul Comune: il Caparco smemorato che non ricorda il dossier che ha scritto.


Ci risentiamo dopo Ferragosto, sempre che questi campioni delle promesse non mantenute e della politica fatta solo con la chiacchiera, non ne combinino altre mentre siamo in ferie (rischio altissimo, visto che hanno fatto fuori Marrocco quando era in vacanza con la famiglia e hanno messo mano all'area Pip in queste ore prima di Ferragosto. Tutto quando c'è meno gente a controllare…che combinazione).