DEPURAZIONE:
ANCORA SOTTO SIGILLI L’IMPIANTO CITTADINO
Gazzetta di Caserta, 11 agosto 2010
Resta sotto sequestro uno dei due depuratori
del Comune. La bufera nasce
dopo l'intervento del Noe di alcuni giorni fa.
L’amministrazione comunale ha avviato una indagine per capire la provenienza di
alcune infiltrazioni d'acqua che andavano ad appesantire
l'impianto. Il sequestro attuato dal nucleo operativo ecologico specializzato in materia d'inquinamento e l'Arpac
consente comunque l'utilizzo della struttura che serve circa 4000 abitanti della zona.
L’Arpac e i militari del Nucleo operativo
ecologico (Noe) di Caserta, rappresentato da un ufficiale dell'Arma e da un
funzionario della agenzia, hanno proceduto subito al
sequestro preventivo dell'impianto di depurazione comunale delle acque reflue
urbane, sito in località "Taverna Mele" di Calvi Risorta,
dopo aver ispezionato l’impianto e le
varie certificazioni.
Il sequestro é avvenuto poiché il cinquanta per cento dei
composti presenti nelle acque
reflue, estremamente nocivi per la salute umana, venivano
riversati nei corsi d'acqua (come il Rio Lanzi) e negli altri scoli naturali ed artificiali, andando a
contaminare terreni, colture e falde acquifere, la prova sta nel fatto, che
transitando da quelle parti a tutto oggi c'è una cattivo odore.
Il depuratore sequestrato, é stato
affidato in custodia al responsabile dell'ufficio tecnico comunale, che dovrà attenersi alle prescrizioni
imposte dall'Autorità Giudiziaria. Il problema
della depurazione delle acque reflue di gran parte
della Regione Campania é stato affrontato per la prima volta in maniera
organica nell’ambito di un progetto Speciale della ex Cassa per il Mezzogiorno del 1973.