IL DEPURATORE E’ ANCORA SOTTO SEQUESTRO

 

Gazzetta di Caserta, 03 agosto 2010

 

Resta sotto sequestro uno dei due depuratori del paese. La bufera nasce dopo l’intervento del Noe di alcuni giorni fa.

 

L’amministrazione comunale ha avviato una indagine per capi re la provenienza di alcune infiltrazioni d'acqua che andavano ad appesantire l'impianto. Il sequestro attuato dal nucleo operativo ecologico specializzato in materia d'inquinamento e l'Arpac, consente comunque l'utilizzo della struttura che serve circa 4000 abitanti della zona.

 

L’Arpac e i militari del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Caserta, rappresentato da un ufficiale dell’Arma, e da un funzionario della agenzia, hanno proceduto subito al sequestro preventivo dell'impianto di depurazione comunale delle acque reflue urbane, sito in località “Taverna Mele” di Calvi Risorta, dopo aver ispezionato l’impianto e le varie certificazioni.

 

Il sequestro è avvenuto poiché il cinquanta per cento dei composti presenti nelle acque reflue, estremamente nocivi per la salute umana, venivano riversati nei corsi d'acqua (come il Rio Lanzi) e negli altri scoli naturali ed artificiali, andando a contaminare terreni, colture e falde acquifere, la prova sta nel fatto, che transitando da quelle parti, a tutto oggi, c'è un cattivo odore.

 

Il depuratore sequestrato, è stato affidato in custodia al responsabile dell'ufficio tecnico comunale, che dovrà attenersi alle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria. Il problema della depurazione delle acque reflue di gran parte della Regione Campania è stato affrontato per la prima volta in maniera organica nell’ambito di un Progetto Speciale della ex Cassa per il Mezzogiorno, il PS3 per il Disinquinamento del Golfo di Napoli, varato a seguito dell’onda emotiva provocata dall’epidemia di colera del 1973.