PROGETTI: UN MILIONE DI EURO PER RECUPERARE IL CASTELLO ARAGONESE

 

Gazzetta di Caserta, 29 luglio 2010

 

Oltre un milione di euro per recuperare la parte più degradata dell'antico castello caleno. Sarà effettuato il consolidamento, il restauro e la messa in sicurezza della struttura.

 

Lo prevede un progetto voluto dall'amministrazione guidata dal sindaco Antonio Caparco che ha inteso rivalutare la fortezza posta all'ingresso del paese. Il castello si presenta come una tipica fortificazione di epoca aragonese con pianta quadrata e quattro torri cilindriche a base scarpata, innestate agli angoli.

 

Probabilmente fu costruito proprio sul posto del resistente castello longobardo di cui parla Erchemperto, incorporandone le residue strutture. E quasi sicuramente questa è la sua origine, ma dal momento che molte delle sue caratteristiche architettoniche sono comuni pure a fortificazioni di età angioina, se non addirittura sveva, e dando comunque per scontato che nell'arce calena esisteva una roccaforte fin dall'alto medio evo, converrà allora mantenersi più prudenti in ordine alla sua classificazione e dire che il castello con tutta probabilità fu rifatto o restaurato al tempo degli Aragonesi, dopo aver subito proprio in quest'epoca uno dei più feroci e devastanti assedi della sua storia.

 

Situato alle porte settentrionali della pianura campana, il castello di Calvi aveva una funzione di controllo sulla vecchia Via Latina, un'arteria stradale che ancora nel basso medio evo assicurava la maggior parte dei collegamenti tra Roma e la Campania, ciò  soprattutto in dipendenza del fatto che l'Appia, l'altra grande strada consolare, risultava del tutto impraticabile all'altezza delle paludi pontine.

 

Il castello di Calvi appare allineato perfettamente alle concezioni dell'architettura militare. Così come si accennava, esso si mostra con quattro torri angolari che serrano delle cortine murarie innalzate su di una pianta quadrangolare. Altra caratteristica delle torri calvesi è data dal fatto che esse non risultano piene nella loro parte inferiore, così come accadeva nell'alto medio evo, bensì vuote, con varie finestrelle e feritoie dietro le quali trovavano posto i balestrieri e gli archibugieri.

 

C’è da aggiungere, infine, che il paramento murario delle torri si presenta realizzato con blocchi di piperno scuro, lisci e regolari, disposti con cura per linee orizzontali. Al castello si accede attraverso una porta arcuata situata alla base della sua cortina occidentale. Questa immette in due successivi cortili ai lati dei quali vi sono diversi locali, destinati evidentemente agli alloggiamenti dei soldati.