Itinerari
provvisori. Dalle sorgenti di Riardo alle ceramiche calene
Interno18, 15 luglio 2010
Questa settimana
vogliamo condurvi alla scoperta di Riardo e di Calvi Risorta,
due paesi dalle origini antiche. Ai piedi del Monte Maggiore sorge Riardo, nota
per le benefiche sorgenti termali naturali e sede di diverse aziende di imbottigliamento dell’acqua, tra le quali la più nota è
sicuramente quella della “Ferrarelle”. Proprio grazie
alla presenza dell’acqua si presuppone che questa zona sia stata abitata fin
dai tempi più antichi. I primi ritrovamenti risalgono al V/VI secolo a.C. e si
tratta di suppellettili funerarie rinvenute nell’antica necropoli del
Palazzone. Ma il territorio ha donato diverse
testimonianze del passato tra cui anche antiche vasche per la conservazione
dell’acqua.
Acqua che viene addirittura nominata da illustri scrittori latini
quali Plinio il Vecchio e Vitruvio. Durante la
dominazione longobarda fu eretto il famoso Castello ducale a quattro torri. La
costruzione imponente sovrasta tutto il paese. Le mura di cinta erette in un
secondo momento, probabilmente intorno al ‘400, sono
continue e non presentano aperture. I merli delle torri sono in antica pietra
vesuviana. Purtroppo la struttura avrebbe bisogno di opere
di rifacimento anche se due delle quattro torri sono state ultimamente
restaurate. Di notevole interesse è anche il Santuario della Madonna della
Stella, dove è possibile visionare antichi affreschi bizantini e la statua
lignea della Madonna stessa, risalente al ‘700.
Poco distante da
Riardo, 20 minuti percorrendo la strada statale Casilina,
sorge Calvi Risorta, antica Cales, occupata dai Romani nel 332 a.C. Antico centro agricolo, settore favorito dalla fertilità del suo
territorio, fu nota per i suoi artigiani che fabbricavano strumenti
agricoli e i celebri vasi caleni. Nel V secolo divenne sede vescovile e fu in seguito unita a Teano a seguito della decadenza della
città. Fu, poi, distrutta dai Saraceni nell’879.
Costruzioni che meritano interesse a Calvi sono: la Cattedrale romanica di San
Casto del IX sec., il Castello coevo, i resti delle
costruzioni romane dell’antica Cales e la Grotta dei Santi dove si possono
ammirare antichi affreschi votivi benedettini risalenti al X e XI secolo.
Visitare questi
luoghi che sono così lontani dalle più comuni mete turistiche, andare alla
ricerca delle nostre origini più antiche, scovare quanto di più nascosto e
prezioso si possa trovare nelle nostre terre dovrebbe
essere un motivo in più per ritornare ad amare il nostro territorio, dovrebbe
essere un motivo in più per ripartire e per volgere lo sguardo su quanto di
prezioso ci circonda e che magari rimane sconosciuto o viene snobbato perché ci
sono luoghi che sono divenuti più noti grazie a una forte pubblicità. Siamo
sicuri che questi itinerari non attireranno mai chi fa turismo spicciolo,
veloce, ma di sicuro saranno di grande interesse per chi ama la propria storia
e a ritroso prova a ripercorrerne i passi.