LA CITTA’ RIVUOLE I
REPERTI ARCHEOLOGICI
Gazzetta di Caserta, 01 luglio 2010
Il vincolo di possesso di un bene culturale
non prodotto in Italia sta per essere
rimosso.
A chiedere l'attivazione del procedimento giuridico é il Ministero dei Beni
Culturali che, di fatto, rimuove il possesso di un oggetto, demandandone il
godimento al paese di produzione.
La rimozione del vincolo, se approvata, consente da un lato di rispedire al mittente oggetti che si trovano nei musei e nelle più
prestigiose gallerie d'arte nazionali e, dall'altro, mette in condizione i
Comuni ad alta concentrazione storica, monumentale ed archeologica di
richiedere agli stati europei la restituzione delle opere d'arte di fattura
italiana e, nella fattispecie, di lavorazione locale, come nel caso di Cales e Teanum Sidicinum.
Le amministrazioni degli odierni comuni di Calvi Risorta
e di Teano, quindi, potrebbero trovarsi servito un assist di primo piano per la
ricomposizione dei tanti corredi antichi,
oggi conservati nei musei europei.
Per Calvi Risorta, in
particolare, si aprirebbe lo spiraglio storico più importante degli ultimi trent'anni: la cittadina situata alle porte dell'Alta
Campania, infatti, ha l'estensione del parco archeologico che gareggia con
Pompei ma non gestisce nemmeno una struttura museale,
per la stringente difficoltà causata dal rientro dei pezzi più pregiati.
Solo presso il museo "Salamanca" in Spagna, infatti, sono
custoditi circa 22 mila pezzi, prelevati dall'omonimo marchese nel corso di una
campagna di scavo non proprio ortodossa tra le vestigia dell'antica Cales.
Ora, il ministro Sandro Bondi sta cercando di
rimettere a posto i tasselli dei mosaici storici ancora troppo frammentari e
Calvi Risorta potrebbe essere il centro al quale, la
rimozione del vincolo di possesso sui beni culturali esteri gioverebbe di più rispetto agli altri siti
archeologici nazionali.