ESTORSERO
70MILA EURO A BENZINAIO MINACCIANDO DI RIVELARE ALLA MOGLIE LA SUA RELAZIONE
EXTRACONIUGALE
Calvirisortanews, 30 giugno 2010
Vito Taffuri
Quattro ore di camera di consiglio non hanno portato alla
sentenza: i giudici della seconda sezione del tribunale di
Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Alberto Pacelli,
escono dal loro “conclave”.
Inaspettatamente, con un’ordinanza con la quale dispongono di
sentire nuovamente il maresciallo dei carabinieri Massimo Petrosino, comandante
della stazione carabinieri di Calvi Risorta, per fargli chiarire in che modo
identificò Giovanni Caserta e facendogli precisare i numeri “Imei” e quelli della scheda che avrebbe utilizzato per
compiere le telefonate estorsive ai danni del benzinaio sua vittima Mario Carletti.
In un certo senso, per quanto riguarda la posizione di Giovanni Caserta riparte quasi da zero. Altra
udienza 6 luglio e poi nuove discussioni, con altra requisitoria e altre
arringhe difensive.
Commento soddisfatto dell’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo,
difensore di Giovanni Caserta: “Sono contento di questa ordinanza
perché molti passaggi, che riguardavano la posizione del mio assistito, non
erano chiari, considerato anche che in aula la vittima, dopo aver sentito la
voce del mio assistito, non la riconobbe come quella appartenente a uno dei
suoi estorsori.”
I giudici della seconda sezione penale, quindi hanno prodotto un'ordinanza in
cui dispongono di ascoltare di nuovo il comandante
della stazione carabinieri di Calvi Risorta Massimo Petrosino, sulla posizione
di Giovanni Caserta.
Il commento soddisfatto del difensore, Raffaele Gaetano Crisileo.
Ieri mattina, la requisitoria della dottoressa Del Ponte, che
per Caserta aveva chiesto 11 anni. E poi, 9 per Benincasa
di Teano, 7 per Viscione di Carinola e ancora 7 per
Pulito di Francolise. Insomma, tutto da rifare.