Qui ci rubano pure l'acqua
Rinascita calena, 03 giugno 2010
Aristarco Scannabue
ROMPERE GLI INDUGI E PREPARARSI IN
TEMPO. QUI CI RUBANO PURE L’ACQUA.
Prosegue imperterrita la marcia della
nuova amministrazione nelle paludi sterminate del niente, che più di una marcia
sembra una sorta di estenuante attesa più tipica di un
“Deserto dei tartari” di Buzzati che della vitalità
necessaria di un qualsiasi consesso che aspiri a combinare qualcosa.
Una presidenza del consiglio
totalmente asservita ai voleri della maggioranza e del suo capo indiscusso e,
soprattutto indiscutibile, che oltre a non tenere conto di alcuni compiti
propri assolutamente non demandabili, e ciò per legge, come la convocazione
della Commissione Affari Generali che a qualcuno risulta
evidentemente indigesta, riesce anche a dimenticarsi di inserire
nell’ordine del giorno l’intestazione del campo sportivo anche ad Andreino
D’Onofrio oltre che ad Alessandro Fattore, e ciò per mancanza assoluta di
attenzione e sensibilità.
Ma al di là delle
varie topiche cui va incontro sempre più spesso questa maggioranza, animata
solo da voglia di pura sopravvivenza, possibile che a tutti i suoi membri sia
sfuggita la gravità di una decisione, quella sulla privatizzazione
dell’acqua, calata certo dall'alto, ma assunta da un solo elemento, il loro
principale, senza che lo stesso si sia mai degnato di spiegarne le ragioni e i
motivi a chicchessia, men che meno alla gente?
Non sappiamo quanto condivisa possa essere un decisione di questo genere che non abbia
l’avallo dell’intero consiglio comunale, ma dubitiamo che i tanti mister Yes presenti in consiglio abbiano il coraggio, in futuro,
di votare contro una determinazione, una sola, del proprio demiurgo, anche su
decisioni che coinvolgeranno la sorte dei propri figli e nipoti.
Queste sono le cose importanti su cui
mobilitarsi, cara opposizione, non le parentele e gli intrallazzi
cui siamo purtroppo abituati.
E in questa ottica
bisognerebbe muoversi fin d’ora, rinunciando per una volta a proporsi,
ognuno singolarmente, a salvatore della patria ed unico detentore della verità.