Grande commozione per
l'intitolazione dello spazio pubblico a Nicandro Izzo
Portale
di Pignataro Maggiore, 31 maggio 2010
Bartolo
Mercone e Pietro Ricciardi
La
grande commozione che ha accompagnato l'intera
manifestazione di intitolazione dell' area verde pubblico attrezzato
all'Appuntato del disciolto corpo degli Agenti di Custodia - medaglia d'Oro al
Valor Militare - Nicandro Izzo, ha toccato l'apice con la lettura della
preghiera della polizia penitenziaria e con le note del silenzio.
Presenti alla manifestazione che rende onore all'unico Martire della camorra di
Pignataro Maggiore, tutte le autorità civili, militari e religiose, oltre alla
scuola ed alle associazioni presenti sul territorio, ed il sindaco di Pastorano.
Una folla di persone si è unita al corteo che da Piazza Umberto I ha raggiunto a piedi il parco giochi di via Martiri Civili
della II Guerra Mondiale.
Hanno reso gli onori all'Appuntato Izzo la banda delle
Polizia Penitenziaria ed una compagnia del Corpo.
Sono intervenuti, prima di scoprire la lapide commemorativa, il consigliere di opposizione Giorgio Valente, promotore dell'iniziativa,
il sindaco Giorgio Magliocca ed il genero di Nicandro
Izzo.
E' stata data lettura del messaggio del Capo Dipartimento della
Polizia Penitenziaria, Franco Ionta, e del Foglio
Matricolare di Nicandro.
Oltre alla moglie, alla figlia ed al figlio dell'Appuntato Izzo erano presenti
tutti i direttori delle carceri della provincia di
Caserta.
La lapide è stata benedetta dal parroco di Pignataro Maggiore, Don Pasqualino
Del Vecchio.
L'intitolazione del parco giochi assume un valore particolarmente simbolico
proprio in virtù dei frequentatori abituali del luogo: i bambini. Affermare la
cultura della legalità tra i più piccoli è garanzia per il futuro di una
comunità. La dedizione alla divisa e al servizio, l’attaccamento all’istituzioni, il senso della legalità e del dovere di un
uomo semplice come Nicandro Izzo, sono un esempio per i giovani.
La lapide in ricordo di Nicandro è il giusto e
doveroso riconoscimento del Popolo pignatarese per il
suo sacrificio. Ma l’obbligo morale più grande verso tutti i martiri della
camorra è sconfiggere per sempre la criminalità
organizzata.
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro
tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri
uomini”. Sono le parole di Giovanni Falcone, di cui pochi giorni fa si è
ricordato il 18 anniversario del suo assassinio, di quello della moglie e degli
agenti di scorta. Le idee della legalità devono camminare sulle gambe dei
bambini, per farne uomini e donne con tensione morale e testimoni di legalità.
La giornata di oggi è significativa perché non è il
ricordo di una tragica morte, ma la memoria di una vita vissuta nella
consapevolezza che anche nelle nostre terre non esiste legge diversa da quella
dello Stato.