Una firma contro la privatizzazione dell’acqua

 

Caserta24ore, 28 maggio 2010

 

Domenica 30 Maggio dalle 16.30 alle 20.30 i ragazzi della Piccola Libreria 80mq saranno presso la villa comunale di Calvi Risorta per combattere la privatizzazione dell’acqua e urlare la sua importanza di bene comune.

 

Come dimostrazione di tale necessità proponiamo uno scambio equo: ”Una granita in cambio di una firma”.

 

Uno scambio possibile grazie ai costi contenuti della materia prima di una granita: L’ACQUA.

 

Costo che aumenterebbero in caso di privatizzazione, come dimostrano l’esperienze toscane e siciliane in cui si è registrato un aumento del 40% dei costi del servizio.


Per questo, domenica 30 Maggio, a chiunque vorrà firmare per i tre quesiti referendari sarà data una granita. Perché un referendum? Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali.


Cosa vogliamo?


Vogliamo restituire questo bene essenziale alla gestione collettiva. Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene comune. Per conservarlo per le future generazioni. Vogliamo una gestione pubblica e partecipativa.


Dai referendum un nuovo scenario


Dal punto di vista normativo, il combinato disposto dei tre quesiti sopra descritti, comporterebbe, per l’affidamento del servizio idrico integrato, la possibilità del ricorso al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.


Per maggiori info: www.acquabenecomune.org