ACQUA: CAPARCO VOTA SI’ MA NON LO DICE A NESSUNO

 

Gazzetta di Caserta, 25 maggio 2010  

 

Prima era stata definita una vertenza dal sapore truffaldino, poi, la privatizzazione dell'acqua deve essere piaciuta tanto al sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco, che nella riunione per l'acquisto delle quote della società Acquedotti Scpa e per il conseguente affidamento della gestione a società private (13 luglio del 2009) ha addirittura consegnato le sue nove quote nel listino dei sindaci favorevoli a privatizzare il più prezioso elemento naturale per la sopravvivenza umana.

 

Il tutto avveniva a sole tre settimane dall'insediamento della nuova maggioranza a Calvi Risorta. Sarebbe meglio dire di "una parte della maggioranza", perché della decisione di votare a favore della privatizzazione, non ne sapevano, fino a ieri, nemmeno alcuni membri stessi della squadra politica del sindaco caleno.

 

Insomma, l'acqua sembra aver provocato l'ennesima infiltrazione tra le crepe di una maggioranza giá tesa e divisa sulle questioni Gea e Alfano srl, le due ditte che Caparco voleva spazzare via quando era consigliere di minoranza ma che oggi, stranamente, si tiene ben strette nel bouquet delle aziende che operano a Calvi per conto del Comune.

 

Resta da sciogliere questo delicatissimo nodo, appunto e, da ieri, anche quello inerente la decisione di una parte della maggioranza di dare mandato al sindaco sulla votazione assertiva alla privatizzazione dell'acqua. All'interno della giunta, infatti, siedono alcuni elementi di chiara provenienza culturale sinistrorsa che, per etica, non avrebbero mai votato a favore della privatizzazione dell'acqua. Uno di questi é l'assessore Pietro Martino, uomo ombra del sindaco.