PROMEMORIA
PER IL SINDACO DISTRATTO E PER I SUOI AMICI: ECCO COSA SI NASCONDE DIETRO
L'APPALTO ALLA DITTA ALFANO
Calvirisortanews,
08 maggio 2010
Salvatore
Minieri
Chi
conosce sul serio cosa sia la ditta Alfano di Arzano e chi la rappresenti? Lo sanno i cittadini che la
maggioranza di Antonio Caparco ha rinnovato un
contratto a una ditta che ha procedimenti giudiziari dalla gravità assoluta? Lo
sanno gli elettori che l'attuale sindaco ha ridato fiducia a
una società che risulta coinvolta in un'indagine per tentata corruzione, falso
materiale e ideologico?
Lo sanno i caleni che la ditta Alfano - che gestisce i servizi cimiteriali - si
è vista notificare, il 16 novembre del 2008, un'ordinanza di custodia cautelare
nella persona di Antonio Ciampi,
quarantaduenne procuratore della ditta incriminata? Nell'ottobre del 2008 la
Guardia di Finanza aveva anche perquisito la sede della
Alfano di Arzano, portando via tanti di quei
fascicoli sospetti da riempire per intero il bagagliaio della Lancia Lybra della Tenenza delle Fiamme Gialle.
Solo un mese prima, a settembre del 2008, i
carabinieri avevano arrestato - nell'ambito della stessa inchiesta sulla ditta
Alfano - il capo dell'Utc di Corsano
in Puglia, Gianfranco Marino e il faccendiere della ditta di Arzano, Gianni Calcagnile. Forse
non tutti sanno, come pare non lo sappia il sindaco Caparco, che altri capitoli
della vicenda giudiziaria portarono il PM della procura di Lecce, dottor
Giovanni Gagliotta a
interdire dagli appalti pubblici la stessa ditta che oggi a Calvi Risorta viene
considerata quanto di più affidabile e trasparente in fatto di servizi
cimiteriali.
Si sa, la mancanza di informazione crea problemi,
nonostante Caparco vanti nel suo esecutivo la presenza di un collega
giornalista che è sempre sulla notizia. Beh, quasi sempre,
o forse mai quando si tratta di fare inchieste e capire dove si annidi
l’eventuale malaffare. Chissà come mai - ci chiediamo - il consigliere
giornalista non abbia portato a galla la vergognosa vicenda
della Alfano, eppure è un dovere dei cronisti scavare, studiare e denunciare.
Forse, oltre al tesserino, un giornalista dovrebbe avere anche il coraggio
della schiena dritta, ma non per tutti è così, anzi,
qualcuno preferisce ben altra posizione.
Stranamente, i giornalisti di casa non sanno che la ditta Alfano avrebbe pilotato gare ed affari in cambio 350 mila euro da
versare a un'altra ditta già avvisata della gara d'appalto contraffatta: si
chiama tentata corruzione, eppure lo si studia quando si diventa giornalisti. O no? I consiglieri, gli assessori, i portavoce e i
giornalisti (?) utili al sindaco non sanno nemmeno che la ditta Alfano, un anno
fa (maggio 2009) ha creato problemi anche al sindaco di Corsano,
il dottor Fernando Fai.
La Procura, infatti, sospetta che la ditta Alfano (quella che Caparco ha voluto
ancora al suo fianco) è sospettata di essersi cucita addosso
un bando per un appalto da sei milioni di euro (anche questo, che si
chiama truffa, insegnano quando si diventa giornalisti, o no?). Forse il
sindaco e i suoi diffusori di notizie dal Comune non sanno nemmeno che le
indagini si sono spostate anche a Veglie, dove si sospetta un altro scandalo su
un appalto per l'illuminazione, per un ammontare complessivo di ben 4 milioni e
settecentomila euro.
Nessuno sa niente. Ma siamo propensi a giustificarli.
Come si fa a studiare qualche atto delle società che lavorano a Calvi se si è
sempre impegnati ad andare in televisione a Caserta? Magari, tra una
registrazione tv e l'altra, il sindaco e i suoi fidi ragazzi, potrebbero anche
sfogliare qualche pagina web o magari procedere a qualche visura
camerale (anche questo è un obbligo dei giornalisti quando fanno inchiesta, ma
forse a Calvi c'è un'altra maniera di svolgere la professione, o no?).
E i consiglieri che tanto si sono battuti per la
legalità dove sono? Quando la giunta delibera che cosa
fanno tutti? C'è chi va al bar (si sa, bisogna tacere politicamente) e c'è chi
preferisce lo sport. Appunto, il giornalismo fatto per sport. Alfano? Non lo
conosce nessuno dei consiglieri, tranne il sindaco e qualche ingegnere,
ovviamente.