Chiese assaltate, statue sacre sfigurate: Allarme satanismo
nell'Alto Casertano
Giancarlo
Izzo, 04 maggio 2010
La
chiesa di San Nicola ad Alvignano assaltata. E due
episodi in pochi giorni che fanno riesplodere nella
zona la paura per un fenomeno che da tempo è vivo e lo
dimostra sistematicamente.
Ignoti
si sono accaniti contro la struttura sacra e l’annesso oratorio Kairòs: prima hanno cercato di appiccare il fuoco, poi
hanno abbattuto e mutilato una statua raffigurante Cristo. Sono state sradicate
alcune torce ad olio e la cera liquida è stata versata
vicino ad alcuni infissi, probabilmente con l’intenzione di dare fuoco.
Su un
terrazzo sono state bruciate alcune prese per la corrente e distrutti i globi
dell’illuminazione pubblica. La statua di Cristo realizzata in resina, alta
circa due metri, è stata scaraventata a terra e colpita fino a danneggiarla.
Oltre all’ipotesi legata all’azione di un gruppo di vandali, c’è la pista
legata al satanismo e all’attività delle sette.
Qualche mese fa, in località Sagliutella,
sempre ad Alvignano, un’altra chiesa — quella di
Santa Maria degli Angeli, appena restaurata— fu
profanata. A terra, disposti secondo un ordine preciso, furono ritrovati un calice, delle ostie, un’ampolla, un
turibolo per incenso e un’acquasantiera.
LE
MESSE NERE - Il
fenomeno delle messe nere è saldamente radicato nell’Alto Casertano.
Le testimonianze di «riti strani» si trovano ovunque. Nello spazio antistante
la cappella del Cimitero di Dragoni vennero ritrovati
cerchi e simboli tracciati con la cenere, ceri e croci usate per i rituali.
Sulle colline fra Calvi Risorta e Rocchetta e Croce un
escursionista — che confermò la propria esperienza anche al programma Chi
l’ha visto? — fu testimone di un rito in cui venne
sacrificato un cane a cui fu mozzata la testa. A Pietravairano,
sul Monte Cajevola, alle spalle del santuario della
Madonna del Calvario, tracciata sul terreno c’era una grossa stella a cinque
punte e sopra di essa era appoggiata una croce di
legno con sopra la scritta «morte sepolta»: intorno vi erano numerosi ceri,
alcuni ancora accesi, per un lungo tratto, quasi ad emulare una via crucis.
Poco lontano un cappio sporco di sangue.
IL
CIMITERO PROFANATO - A Roccaromana invece furono profanate le tombe nell’antica
chiesa «Ave Grazia Plena». Le lastre di marmo che
ricoprivano le sepolture vennero divelte, le casse con
le ossa e le ceneri dei defunti furono sventrate e il loro contenuto sparso sul
pavimento, con resti umani utilizzati per la celebrazione di un probabile rito
satanico e la pietra sacra dell’antico altare che venne rimossa e scaraventata
all’esterno della chiesa: a testimoniare la follia, c’era l’inequivocabile
scritta 666 che simboleggia l’Anticristo — tracciata probabilmente con un
coltello — su una tavola staccata dal coperchio di una delle bare. I resti e
gli oggetti usati nei riti lascerebbero supporre la presenza di almeno sette
persone, fra cui qualche donna: lo confermerebbe un pezzo di gomma,
probabilmente tagliato ed utilizzato durante una delle diverse cerimonie.