GEA E CONCESSIONI A SPINOSA: CAPARCO CAMBIA ANCORA IDEA E I SUOI UOMINI LO SEGUONO IN SILENZIO

 

Calvirisortanews, 28 aprile 2010

 

Salvatore Minieri

 

Solo qualche tempo fa (circa 18 mesi fa per la precisione) il sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco aveva detto che la Gea, società che controlla l'energia elettrica e l'indotto annesso in città, doveva essere immediatamente rimossa dall'incarico per evidenti incongruenze all'atto dell'espletamento del servizio.


Tale e tanta fu la veemenza dell'attuale sindaco caleno che, sulla scrivania dell'allora primo cittadino, Giacomo Zacchia si ammassarono decine di lettere di protesta firmate proprio da Caparco (all'epoca dei fatti era consigliere di minoranza).


Oggi però, proprio sul caso Gea, si assiste all'ennesima sfilacciatura della maggioranza consiliare. Caparco ha cambiato idea in maniera repentina, affermando che, tutto sommato, quel contratto alla Gea non è che sia proprio malaccio, mentre il suo vice, Giovanni Marrocco ha invocato il principio dell'autotutela legale (il vicesindaco, in pratica, si chiama fuori da qualsiasi controversia procedurale ed amministrativa derivante dai rapporti tra Comune e Gea).


Quindi, Marrocco è rimasto fermo e coerente sulle posizioni di qualche anno fa, mentre il sindaco ha deciso di cambiare condotta e di rinnovare la fiducia a quella ditta che aveva tanto criticato quando era semplice consigliere di opposizione. Strano, davvero molto strano, soprattutto se si pensa che la Gea fa spendere ai caleni fior di quattrini, mentre la ditta che c'era prima si faceva pagare circa un quarto di quanto percepisce oggi la società che ha la gestione dell'outsourcing elettrico di Calvi.


Gli ultimi consigli comunali in veste di consigliere di minoranza, Caparco li aveva trascorsi ad attaccare Zacchia proprio sulle vicende legate alla Gea, definita in un consiglio dallo stesso Caparco: "solo una sigla per fare affari commerciali". Evidentemente, oggi gli affari potrebbero essere quelli dall'accezione positiva e costruttiva. A guardare il dietrofront di Caparco sulla questione Gea, c'è da giurare che lo stesso non pensi più che si tratti di un nodo affaristico, ma di un vantaggioso contratto per i cittadini.


Una metamorfosi vera e propria, maturatasi nell'arco di meno di dodici mesi. Così capita anche di assistere al cambio di rotta sul piano dei lavori pubblici e dell'infrastrutturazione. In campagna elettorale Caparco aveva detto, con tanto di registrazione video: "le licenze edilizie saranno concesse prima ai cittadini che hanno il diritto di costruirsi una casa e poi agli imprenditori, ma solo a patto che gli stessi portino lavoro e sviluppo in città".


Questa volta al sindaco di Calvi sono bastati meno dei 12 mesi serviti per cambiare idea sulla Gea. In appena 36 settimane, ecco il secondo ripensamento: le prime concessioni edilizie sono state date alla ditta Spinosa sita in località Demanio di Calvi, per la costruzione di alcuni capannoni industriali sul territorio caleno. E i privati, quelli che dovevano essere miracolati dalle proiezioni di Caparco in campagna elettorale, aspettano dalla bellezza di otto mesi, con buona pace di chi aveva sperato di potersi costruire un'abitazione a Calvi Risorta.


Intanto sui benefici di lavoro e sviluppo, in molti avanzano delle riserve poiché Spinosa sta costruendo non per uso civile, ma per un ritorno aziendale privato. E allora perché tanta fretta nel concedere l'autorizzazione edilizia agli imprenditori di Sparanise? Ma soprattutto, perché far invecchiare le richieste di concessioni fatte dai privati cittadini che hanno urgenza di costruire casa? Che si debba aspettare l'ennesimo ripensamento di Caparco anche su questo punto?