Per Bonacci non si salva più nessuno

 

Gazzetta di Caserta, 28 aprile 2010

 

Per Bonacci non si salva più nessuno, nemmeno i caleni. Questo volta l’alter ego satirico del consigliere, Aristarco Scannabue, attacca gli stessi cittadini di Calvi, rei di aver rinnovato la loro fiducia a Caparco.

 

"Cinque anni fa il popolo caleno si liberò di un tiranno - scrive su Rinascita Bonacci-Scannabue - che faceva e diceva tutto a piacimento suo e degli amici suoi, seppellendolo sotto una coltre di oltre mille voti di differenza.

 

Dopo quattro anni e mezzo, senza che lo stesso abbia fatto alcun percorso di aggiornamento politico e di eliminazione dei suoi maggiori difetti come la grossolanità, la prepotenza e l'autoritarismo, lo stesso popolo caleno lo ha riabilitato ponendolo sul piedistallo.

 

E regolarmente, malgrado le assicurazioni da parte dei nuovi alleati, andate tutte miseramente deluse, ha ripreso a governare con i vecchi metodi, sbarazzandosi in fretta e furia degli alleati scomodi (leggi Nicola Cipro) che hanno il coraggio di contestarne le decisioni.

 

Dopo neanche un anno riecco però affiorare gli antichi malumori sul -vecchio e nuovo tribuno, come se nessuno conoscesse bene i paurosi limiti umani e politici dello stesso. Ormai il danno é fatto e bisogna tenerselo per ancora tanto tempo.

 

Beh, cari Caleni, se il melone é uscito bianco con chi volete prendervela?"