PREDICA
COME UN PROFETA SAGGIO, MA ALLA FINE VIENE COLTO CON
LE MANI NELLA MARMELLATA
Calvirisortanews,
22 aprile 2010
Salvatore
Minieri
La
maggioranza di Antonio Caparco sta cercando di rimodulare, la bozza precedente, del programma di Notti al Castello,
kermesse che dovrebbe portare a Calvi artisti internazionali e serate di
spettacoli teatrali. Tutto, a detta degli stessi membri della squadra di
governo capeggiata dal sindaco, procederebbe per il meglio, soprattutto in tema
di artisti e di prestigio della manifestazione.
Ma sorgono molte perplessità, quando si leggono i nomi delle stelle inserite
dal direttore artistico della manifestazione, il consigliere comunale Silver
Mele (per la prima volta un membro della maggioranza fa da direttore a un progetto finanziato con fondi della Regione). Si parte
da Massimo Ranieri che, nelle date in cui la delibera di giunta lo indica come
star della serata a Calvi, si troverebbe in Giappone
per una tournée con altri artisti italiani.
Poi, nella delibera numero 49 del 15 aprile scorso, viene anche indicata la Pfm, una delle band italiane più gloriose del panorama rock
mondiale che, nelle serate indicate da Mele come utili al concerto del gruppo
di Franz Di Cioccio e Franco Mussida, sarebbe
addirittura in tour all'estero per propagandare il disco in uscita a fine
giugno. Probabilmente, nella maggioranza di Caparco c'è un consigliere delegato
ai beni culturali che pensa che i cantanti abbiano il dono dell'ubiquità, solo
perché fanno rima con santi.
Ma c'è di più ed è ancora più sorprendente: la triade
degli attori Biagio Izzo, Alessandro Siani e Carlo Buccirosso. Le tre stelle più luminose
del firmamento teatrale partenopeo che, leggendo la delibera, dovrebbero
contendersi il paco della kermesse calena. Il budget per gli artisti, si
legge a pagina 9 del documento di Giunta, è di appena 120 mila euro e dovrebbe
bastare a pagare mostri sacri come Ranieri (circa 40 mila euro), la Pfm (altri 45 mila euro) e i tre artisti che, messi
insieme, farebbero sforare di parecchie migliaia di euro
la somma prevista dalla giunta calena.
Qualcosa non quadra, anche se si legge che, solo per la segreteria
organizzativa, verranno spesi circa 20 mila euro. E chi è che si occuperà del segmento organizzativo? Proprio
Mele, che è direttore artistico e, per quanto riguarda l'aspetto scientifico
(una spesa di 40 mila euro compresa alla voce Allestimenti) Gianleno
De Vita, figlio di Lello De Vita, presidente del Consiglio Comunale.
Ma al direttore artistico che si dice da sempre disinteressato, toccherebbe
anche il bonus compreso alla voce Comunicazione e Pubblicità di circa 10 mila
euro (Mele è un giornalista sportivo locale e fino ad oggi ha fatto da addetto
stampa alla maggioranza della quale fa parte, con buona pace del conflitto di interessi).
Quindi, come spesso ha protestato la minoranza, anche le manifestazioni
culturali diventano cose di famiglia, soprattutto se un presidente del
Consiglio comunale piazza il figlio nel gruppo di organizzazione
e se un consigliere comunale (che dovrebbe essere organo di controllo delle
manifestazioni) diventa addirittura direttore artistico, percependo soldi dalla
Regione per una manifestazione che, per sua stessa ammissione, aveva prima come
direttore una persona "interessata".
Da evidenziare che la bozza usata nella delibera firmata dalla giunta Caparco
(con la sola eccezione del vicesindaco Marrocco e dell'assessore Giuseppe
Martucci, che erano assenti) è la stessa che il direttore artistico Mele aveva
definito "un guazzabuglio vergognoso". Si sa, le cose cambiano quando
si fa politica in maniera così disinteressata.