LA “FRUSTA” COLPICE ANCORA: CAPARCO NEL MIRINO DI RINASCITA
Gazzetta
di Caserta, 14 aprile 2010
La "frusta" calena colpisce ancora: Caparco sotto i
colpi della satira targata Rinascita.
Con l'ormai noto pseudonimo di Aristarco
Scannabue (che era anche lo pseudonimo dello scrittore Baretti), il sito
di Rinascita calena si cimentò
nell'ennesimo
intervento satirico nei
confronti del sindaco Antonio Caparco.
Questo volta il portale del movimento di Antonello Bonacci parla in maniera graffiante di "uno stemma del casato per Antonio Caparco".
"Il maggiore addebito, scrive la "frusta" calena – di
cui viene accusato (e giustamente) Zacchia e la sua masnada di
incapaci, é quello di avere resuscitato un morto, politicamente parlando, e di averlo
portato a nuova e incredibile
vita.
Parte di quella colpa va altresì attribuita a Giovanni Lombardi
che all'epoca rifiutò qualsiasi accordo con Marrocco e Bonacci per la formazione
di una triade che si sarebbe rivelata sicuramente vincente.
Una mancanza di visione politica che l'ha condotto direttamente nell'oblio. Una parte di colpa va altresì attribuita anche a Marrocco,
reo di avere abdicato subito a qualsiasi pretesa di rappresentanza del popolo di
Calvi, oltretutto a favore di un tribuno che sta dimostrando, ancora una volta, una viscerale incapacità di governare in maniera equilibrata e serena.
E poichè si sente praticamente al sicuro data la maggioranza di bravi su cui può contare, ecco che cominciano a circolare sul Web le immagini
dello stemma della casata che governerà il povero popolo
caleno per i prossimi
centocinquanta anni.
C.R.l.C. é l'acronimo
giusto per il personaggio e cioè Caparcus Regnavit Ignorans Consilium
(Caparco regnó ignorando il Consiglio Comunale) sul nuovo regno di Cales (hic ego impero e cioè qui io regno incontrastato). Lunga
vita al re. E pessimo futuro per
noi".