Adesso Caparco ha anche lo stemma del casato

 

Rinascita calena, 12 aprile 2010

 

Aristarco Scannabue

 

Il maggiore addebito di cui viene accusato (e giustamente) Zacchia e la sua masnada di incapaci è quello di avere resuscitato un morto, politicamente parlando, e di averlo portato a nuova e incredibile vita.

Parte di quella colpa va altresì attribuita a Giovanni Lombardi che all’epoca rifiutò qualsiasi accordo con Marrocco e Bonacci per la formazione di una triade che si sarebbe rivelata sicuramente vincente. Una mancanza di visione politica che l’ha condotto direttamente nell’oblio.

Una parte di colpa va altresì attribuita anche a Marrocco, reo di avere abdicato subito a qualsiasi pretesa di rappresentanza del popolo di Calvi, oltretutto  a favore di un tribuno che sta dimostrando, ancora una volta, una viscerale incapacità di governare in maniera equilibrata e serena.

E poiché si sente praticamente al sicuro, data la maggioranza di bravi su cui può contare, ecco che cominciano a circolare sul Web le immagini dello stemma della casata che governerà il povero popolo caleno per i prossimi centocinquanta anni.

C.R.I.C. è l’acronimo giusto per il personaggio e cioè Caparcus Regnavit Ignorans Consilium (Caparco regnò ignorando il Consiglio Comunale) sul nuovo regno di Cales (Hic ego impero e cioè qui io regno incontrastato)

Lunga vita al re.

E pessimo futuro per noi.