RITORNA IL
SERENO: CIPRO CONTINUA AD INTERESSARSI DI SPORT ANCHE DA CONSIGLIERE DI
MAGGIORANZA
Calvirisortanews, 11 aprile 2010
Vito Taffuri
“C’eravamo tanto amati per un anno e forse più, c’eravamo
poi lasciati non ricordo come fu…”.
Cipro defenestrato; prime crepe nel governo Caparco;
hanno litigato per sport o per lo sport? Titoli di giornali fatti così, tanto
per aumentare la confusione. Siti internet più che clikkati.
E poi… chiacchiere da bar del corso e qualche frase
sussurrata nei pettegoli corridoi del Comune: hanno cominciato a litigare? e non la finiranno più!
Hanno riso in parecchi, soprattutto nelle fila dell’opposizione guidata da
Giacomo Zacchia (che però di defenestrazioni se ne intende vista la fine che
fece da sindaco, quando fu mandato a casa dai consiglieri e da qualche suo
stesso assessore) quando a Calvi Risorta si è diffusa la notizia della
spaccatura tra il sindaco Antonio Caparco e il suo “assessore alla legalità”,
anzi più correttamente assessore allo sport Nicola Cipro.
E’ iniziato addirittura il toto
assessori e si è fatto il nome di Silver Mele che però, come sanno
tutti, tra biciclette da corsa, radio, tivù e famiglia, di tempo per fare
tresche politiche ne ha davvero poco. E invece no, con
buona pace per i topi (ricordate lo slogan sessantottino? Topi, carogne,
tornate nelle fogne), con grande rammarico per il
fegato di Zacchia, Caparco e Cipro si sono incontrati, hanno parlato.
Il risultato? Intanto Calvi è salva, l’amministrazione non cade e il
commissario prefettizio se ne può stare tranquillamente a casa propria.
Caparco, in effetti, ha fatto una nuova apertura di credito con l’ex assessore
che rimarrà ex, almeno per il momento, ma che “potrà continuare a rivestire
qual ruolo a cui teneva al punto da rinunciare all’incarico assessoriale”.
Caparco e Cipro si sono visti in
una bar nella prima periferia di Calvi dove hanno impostato un ragionamento
molto semplice e che non fa una piega: per il bene della città, meglio fare i
separati in casa e dividersi per sempre, mettere a rischio la neonata
amministrazione e far ridere i polli.