CAPARCO E MELE SI SCORDANO DI CALES

 

Gazzetta di Caserta, 07 aprile 2010

 

SALVATORE MINIERI

 

Riqualificare Cales? No, grazie, almeno se si tratta del progetto Arcus che doveva portare la bellezza di un milione e settecentomila curo nelle casse dell'Ente comunale.

 

La somma sarebbe servita a ristrutturare il castello aragonese (uno dei piú importanti del Mezzogiorno) e a rilanciare, con una serie di interventi di riclassificazione ambientale, tutta l’area medievale di Calvi Risorta. Invece no, anche per questo spiraglio di progettualità pare e si debba sottostare alla strana logica della mancata partecipazione dell'Amministrazione Caparco che, da quando si é insediata, non ha ancora messo in cantiere alcun progetto per la zona archeologica e l'area medievale della Calvi Antica.

 

Mentre i comuni limitrofi hanno aderito senza perdere tempo al programma di Arcus, Calvi é rimasta per l'ennesima volta ferma al palo, nonostante la questione archeologica fosse stata portata al centro delle promesse elettorali.

 

Riardo, ad esempio, ha avuto accesso a un fondo per le emergenze architettoniche medievali di circa 1 milione e ottocentomila euro per la riqualificazione del castello e la creazione di un indotto di accesso alla zona storica.

 

Con tutte le differenze del caso, Calvi Risorta sembra essere una congiuntura unica in Campania: i progetti sono pronti, ma giacciono in Regione senza che nessuno li vada a firmare.

 

Il sindaco e l'assessore al ramo beni culturali hanno persino perso l'adesione al programma Arcus che poteva essere ufficializzato con una semplice manifestazione di interesse agli uffici di Palazzo Santa Lucia e a quelli della Sovrintendenza di Napoli-Caserta.

 

Nulla da fare, sembra proprio che il primo cittadino caleno e i suoi assessori siano più interessati a dirimere questioni legate agli equilibri politici paesani, mentre l'immenso patrimonio archeologico affonda nell'incuria e sotto le grinfie di tombaroli e trafficanti di arte antica.

 

Una sorta di tacita connivenza che, al suo culmine, ha persino fatto assistere alla disattenzione clamorosa del sindaco e dell'assessore Silver Mele sulla questione "Notti al castello", un altro progetto (approvato e finanziato in Regione) che non é stato avviato per mancanza di interesse da parte degli amministratori locali.

 

Insomma, le promesse fatte lo scorso giugno, almeno al momento, non sono state nemmeno prese in considerazione, tanto é vero che il sindaco ha persino dimenticato di firmare fondamentali progetti per mettere sotto sicurezza il parco archeologico.

 

"C'era da aspettarselo - dice la minoranza consiliare - c'é gente che dovrebbe presiedere all'assessorato ai beni culturali, ma da mesi non viene al Comune. Tutto come sempre, quando Caparco fa il sindaco".

 

Era stato il cardine della campagna elettorale, ma oggi, alle macerie antiche, si aggiungono quelle della tenuta politica della maggioranza che amministra la città. Sempre di scavi si tratta. Gli sconvolgimenti interni alla giunta sono dunque sintomo di un problema più generale di mancanza di incisività dell'azione amministrativa soprattutto per quanto riguarda il patrimonio storico di Calvi Risorta.

 

Cosa accadrà nelle prossime settimane é difficile dirlo, anche perché il sindaco soffre di una sindrome da accerchiamento che lo potrebbe portare ad assumere altre decisioni drastiche.