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IN DATA 03 APRILE 2010 DA NICOLA CIPRO CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
CIPRO DEFENESTRATO DA CAPARCO PER AVER
DIFESO I LAVORATORI DI CALVI RISORTA
E’ durato appena nove mesi l’equilibrio delle parti che compongono
la maggioranza di Calvi Risorta. Da ieri la macchina da guerra che aveva
polverizzato l’ex sindaco Giacomo Zacchia alle ultime amministrative di giugno
2009, è ufficialmente entrata in panne con il ritiro della delega che ha messo
fuori esecutivo l’assessore allo sport Nicola Cipro.
La motivazione ufficiale, almeno quella che ha diramata il sindaco Antonio Caparco con protocollo numero
5392 dalla Casa Comunale, parla dice che “…è venuto meno il rapporto di fiducia
istituzionale e politica con Cipro, come è testimoniato dal comportamento
tenuto dall’ex assessore di recente”.
Politichese stretto che cela a
malapena interessi di parte davvero poco nobili. Nell’ultima giunta, infatti, il
sindaco di Calvi non aveva rinnovato il contratto all’intero gruppo di Lsu del Municipio, mentre Cipro, nel corso della riunione
si era posizionato su un atteggiamento di vicinanza e
solidarietà con i lavoratori comunali.
“Certo – ha detto l’assessore defenestrato da Caparco – io
volevo fare gli interessi dei lavoratori, ma il
sindaco per colpirne uno, ha mandato sul lastrico tutti: questa non è la
politica che ci aveva promesso durante la campagna elettorale. Sono disgustato
dall’atteggiamento di Caparco, ma paradossalmente felice di aver perso
l’assessorato per aver difeso i livelli occupazionali della città che
amministro”.
Ma la politica ci ha messo del suo e la coda velenosa
sprigionata dalla rottura tra Cipro e Caparco è venuta alla
luce, nonostante la lettera di ritiro di delega che il sindaco ha
cercato goffamente di scrivere in arido burocratese.
Innanzitutto c’è il giallo della visita di Zinzi a
Calvi Risorta che, strano a credersi, non ha fatto
tappa nel comitato elettorale del sindaco (candidato alla Provincia proprio nel
listino Zinzi) ma a casa di un fedelissimo caparchiano. Poi la seconda stranezza, tutta giocata sul
peso numerico, che riguarda i pochi voti raggranellati da Paolo Romano a Calvi
(sostenuto dal sindaco), staccato di circa 100 voti dal candidato di Caldoro, Spagnuolo (fatto votare
da Nicola Cipro e dal vicesindaco Giovanni Marrocco).
“Evidentemente Caparco paga lo
scotto di una politica fatta sempre in maniera poco trasparente e con metodiche
altalenanti – ha
rincarato la dose Cipro – io non avevo alcun ordine di scuderia per portare Romano,
anche perché il sindaco non me lo ha chiesto: questi sono i risultati. Ora
Caparco si vesta di umiltà e ci pensi, prima di
ritirare altre deleghe”.
C’è da segnalare la posizione degli assessori Pietro
Martino e Agostino Capuano che, in maniera non proprio popolare e solidale,
hanno votato contro il rinnovo del contratto agli Lsu pur di non tradire il loro sindaco.
“I miei colleghi di maggioranza possono fare ciò che
vogliono, tanto comanda Caparco e lo si può notare dal
loro atteggiamento prono – ha aggiunto l’ex assessore allo sport – ma mi
aspettavo almeno una telefonata di solidarietà da loro. Nulla, nessuno mi ha
espresso vicinanza umana, solo i colleghi di opposizione
mi hanno contattato, comportandosi da veri galantuomini, altro che chiacchiere
e servilismo imperante”.
Ma non finisce tutto in una semplice
dichiarazione incentrata sul ritiro di una delega. L’ex assessore pone già le
basi per le prossime sedute consiliari.
“Voterò a favore della legalità e della trasparenza – ha concluso Nicola Cipro – soprattutto quando si parlerà di
Gea, di fondi milionari per l’archeologia andati ormai in fumo anche grazie ad
assessori al ramo che non si presentano da mesi in Comune”.
Caparco ora non ha scusanti: la crisi di maggioranza
arriva a soli 9 mesi dalla sua elezione. Diceva di voler battere tutti i
record. Il sindaco ci è riuscito, ma in negativo,
purtroppo.