PARCO ARCHEOLOGICO: L’IMMONDIZIA REGNA SOVRANA

 

Gazzetta di Caserta, 30 marzo 2010

 

Il parco archeologico di Calvi Risorta trasformato in discarica di rifiuti. Le strade di accesso, nascoste da una folta vegetazione sembrano essere il luogo prescelto per smaltire ogni tipo di materiale.

 

Nella scarpata sottostante l'anfiteatro, un grosso cumulo di ethernit - pericolose perché contenenti amianto -, poco più avanti, migliaia di sacchi e di buste dello stesso tipo di quelle usate per la raccolta differenziata.

 

L'immondizia non risparmia nemmeno la spianata del tempio dove ignoti hanno scaricato diversi quintali di rifiuti, successivamente dati alle fiamme. La Soprintendenza, attraverso l'ufficio archeologico ubicato in città, ha più volte segnalato i fatti alle autorità competenti senza tuttavia ottenere riscontri.

 

Così il parco archeologico dell'antica Cales, resta terra di nessuno sulla quale é facile abbattere e rubare anche alcune querce secolari. Chi agisce, per sversare rifiuti o per rubare gli alberi che circondario il sito, conosce bene le abitudini del guardiano e i tempi del giro che quotidianamente compie per sorvegliare l'area.

 

La vasta zona archeologica della città - oggetto di diversi progetti e finanziamenti - resta incompiuta. Qualche anno fa l'amministrazione cittadina con un'apposita conferenza stampa, presentò un progetto che prevedeva, fra le altre cose, anche la creazione di uno svincolo autostradale.

 

La società «Autostrade per l'Italia» stanziò oltre 2 milioni di €uro per realizzare l'opera; fondi successivamente annullati.

 

La Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e Caserta, aveva invece progettato il parco archeologico di Cales: la «porta della Campania», struttura questa che doveva nascere proprio a ridosso della Autostrada Roma-Napoli.

 

L'opera consisteva in un edificio nel quale, oltre alla rappresentazione di tutti i percorsi e le attrattive del parco archeologico caleno, doveva essere realizzata anche una presentazione complessiva di tutti i principali siti archeologici e culturali presenti in Campania e di come poterli raggiungere facilmente. Tutti progetti che finora non hanno trovato alcuna applicazione. Così i rifiuti restano l'unica certezza che campeggia sulle rovine dell'antica Cales.