Elezioni. Negato il diritto di voto: la farsa delle riduzioni ferroviarie: “Non applicata la convenzione Ministero–Trenitalia”

 

Il Mezzogiorno.net, 28 marzo 2010

 

(G.P.)

 

Ha dell’incredibile quanto accaduto ad un lavoratore che in occasione delle elezioni del 28 e 29 aprile avrebbe voluto raggiungere il comune di residenza spostandosi da quello in cui lavora nell’Italia del Nord. Ecco la sua testimonianza.


“Ho regolarmente acquistato un biglietto ferroviario per andare a votare. La partenza prevista era il giorno prima delle elezioni, per un contrattempo sul luogo di lavoro ho raggiunto la stazione un’ora dopo e ho mancato la partenza; ho chiesto di cambiare il biglietto, di prendere la stessa tipologia di treno il giorno dopo, che mi avrebbe consentito comunque di votare. Ed invece dalla biglietteria, con un sorriso sarcastico, l’operatore mi diceva che il biglietto lo dovevo solo buttare. Allora decido di fare un nuovo biglietto, che avrei preso il giorno dopo, ma di sola andata, in quanto quello di ritorno già l’avevo.


L’operatore mi dice non si può, bisogna emettere sempre due biglietti andata e ritorno. Insomma a questo punto ho rinunciato. La convenzione è una farsa. Citerò per danni le Ferrovie; mi hanno impedito di votare – conclude amareggiato”.


In effetti la procedura adottata da Trenitalia, se qualcuno come si dice in gergo “perde il treno” e non solo in occasione dei ‘viaggi elettorali’, desta più di un sospetto. Da una parte ti obbligato a fare il biglietto solo per quel tipo di treno; dall’altra se lo perdi, ti attacchi al tram, come nel caso del nostro viaggiatore.


Se si perde il treno, il viaggiatore per avere un minimo di rimborso è comunque costretto a raggiungere una stazione entro 60 minuti, la cui biglietteria potrebbe essere chiusa. Prima ti facevano il biglietto che durava diversi mesi, senza prenotazione del posto a sedere obbligatoria, la cosa era era molto più flessibile. Ora invece ti obbligato a fare la prenotazione e pure i salti mortali. E’ una vessazione vera e propria nei confronti del viaggiatore. Invece che pensare ai comfort dei vari Freccia Rossa, Trenitalia potrebbe pensare a rendere più confortevole il viaggio fin prima della salita sul treno.