Proviamo a ragionare delle reali possibilità
Rinascita calena, 12 marzo 2010
In questi giorni si sente spesso dire in giro, nei porta a porta dei vari candidati, che IL VOTO UTILE è
quello dato a sé, perché gli altri non hanno speranza di essere eletti.
A sostegno di queste tesi abbiamo letto e ascoltato
le teorie più svariate, alcune fondate, altre dette e
ripetute per sentito dire, senza cioè alcuna cognizione di causa.
E’ difficile discernere la propaganda dalle reali
possibilità, ma ci siamo dati alcuni criteri per cercare di affrontare
seriamente l’argomento.
Abbiamo visto cioè le
possibilità di vittoria degli schieramenti, i voti delle passate elezioni
provinciali sia dei singoli candidati (candidati con partiti diversi nelle due
tornate) sia dei partiti (laddove alcuni sono nuovi e altri oggetto di fusioni.
Abbiamo anche ponderato il peso dei partiti
rispetto alle scorse elezioni e rispetto anche alle elezioni politiche e europee, che se pur diverse mostrano dati tra loro coerenti.
E infine
abbiamo fatto due ragionamenti.
Cominciamo con Antonello.
Antonello Bonacci è
candidato in Sinistra Ecologia e libertà, partito che le scorse elezioni non
c’era. In Sinistra Ecologia e Libertà confluiscono lo
SDI, Sinistra democratica di Vendola e buona parte
dei Verdi.
Alle scorse provinciali lo SDI con 26000 prese 2
seggi, Sin. Dem. non era presente perché afferente ai DS e i Verdi con
13000 voti 1 seggio
Attualmente SEL ha
una quota superiore allo Sdi di allora, quindi parte
dai 2 seggi. E tale quota la desumiamo dal peso,
ponderato, ottenuto nelle recenti votazioni.
In caso di vittoria del centro sinistra è praticamente certo il terzo seggio, in caso contrario
bisogna verificare i resti per aggiudicarselo.
Le cifre di elezione
tradizionalmente si attestano in questi casi su una percentuale doppia rispetto
al partito, basta verificare i dati delle scorse elezioni su tutti i collegi e
verificare le soglie di ogni eletto, liste civiche comprese.
Quindi, nel caso di SEL la soglia di elezione è intorno al 12-13%, che tradotto in voti
significa circa 1800 voti nel nostro collegio. Tenendo conto che non c’è
concomitanza con le elezioni comunali di Sparanise, questa soglia dovrebbe
scendere ulteriormente per il prevedibile calo di votanti. Quindi
anche con 1600/1700 voti il seggio potrebbe essere conseguito.
In caso di vittoria del Centro Sinistra potrebbero
scendere ulteriormente.
Se si tiene conto che alle scorse elezioni Bonacci
ha ottenuto fuori Calvi circa 500 voti, praticamente
senza partito, questa volta il risultato è estremamente alla portata.
Calvi può contribuire in maniera determinante
con una cifra intorno ai 1000 voti. Se si pensa che
alle comunali i voti sono stati circa 800, ci si rende conto di quanto sia
verosimile il tutto.
Caparco naviga
in tutt’altre acque: tenendo conto che la sua lista è
una civica, l’ottenimento del seggio è molto difficile.
Infatti,
guardando ai dati elettorali, si vede come le civiche non conseguono quasi mai
seggi, fatta eccezione per l’ultima di De Franciscis,
che però, si badi bene, era l’unica nel centro sinistra, schieramento vincente
allora.
Già la scorsa volta Caparco
con la civica, perdente, restò fuori.
Stavolta le civiche nel centro destra sono ben tre,
quindi è estremamente difficile che la sua ottenga il
seggio a causa della frammentazione del voto.
Certo, Caparco punta ai 2000 voti a Calvi e con quelli potrebbe farcela, si
dice.
Ma lui sa
fin troppo bene da un lato che 2000 voti è difficile davvero che li prenda, e
dall’altro che il candidato di Marcianise, candidato
nella stessa sua lista civica, può prendere ben più di 2500 voti nel suo
comune, e soffiare l’unico posto che forse si avrà in consiglio per questa
civica.
E ciò soprattutto perché è uomo
di Zinzi, cosa che non si può dire per il nostro, che
invece non ha un buon rapporto con il candidato presidente dai tempi della sua
(di Caparco) fuoriuscita dall’allora CCD.
Pensate che gira voce alla presentazione della lista dove lui stesso è
candidato, Caparco era assente, per presenziare con Cosentino ad altra
manifestazione.
Inoltre, dato statistico, alle ultime provinciali Caparco fuori da Calvi ottenne
miseri 150 voti. Nella sola Sparanise, per fare un esempio, Bonacci ne ottenne 50 in più.
Ma per Caparco, il discorso che Rinascita pone è soprattutto
politico.
Ancora Caparco?
Ma a cosa può servire?
Ha fatto già il consigliere
provinciale in maggioranza e nessuno se ne è
accorto… nemmeno lui.
Ora, con il paese faticosamente da amministrare e
con un’amministrazione senza rotta, vorrebbe portare qualcosa di buono in
provincia?
Diverso è il nostro approccio: abbiamo un programma,
un gruppo
coeso e delle idee da attuare oramai note alla
cittadinanza.
Vediamo cosa sappiamo fare all’opera.
Un rappresentante adeguato in Provincia può essere
utile e per farlo deve avere tempo, passione e progetti.