CASO
GIOSTRINE: IL COMUNE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE, RINVIATO A GIUDIZIO BONACCI E
LA “TECNO POLIMER S.R.L.”
Calvirisortanews, 05 marzo 2010
Vito Taffuri
Sono stati rinviati a giudizio l’ingegnere
Antonio Bonacci e l’imprenditore Roberto Codella,
titolare della Tecno Polimer
di Sessa Aurunca per la contestazione dei reati di
turbativa d’asta, falso ideologico in atti pubblici e truffa aggravata.
Nell’ottobre del 2007 erano state emesse due ordinanze di custodia cautelare
per i due soggetti divenuti protagonisti di quello che è poi
passato alla storia come “scandalo delle giostrine”.
Nel corso dell’attività investigativa della sezione di PG dei Carabinieri della
Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, era emerso che la
procedura di assegnazione era stata aggiudicata alla
ditta “Tecno Polimer
s.r.l.” mediante illecita alterazione del regolare svolgimento della gara,
consistente: nell’avere il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale di Calvi
Risorta dolosamente omesso di effettuare regolare indagine di mercato non che
falsamente attestato che l’unica ditta partecipante alla citata gara era stata
quella di Codella.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i due indagati si erano accordati
tra loro al fine di far lievitare a 14 mila euro il costo delle forniture,
stimate in circa novemila, provocando così all’Ente comunale un ingiusto danno
economico. Gli arrestati vennero sottoposti, all’epoca
dello scandalo, al regime dei domiciliari presso le rispettive abitazioni su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nella vertenza legale, il Comune di
Calvi Risorta si è costituito parte civile. A rappresentare legalmente l’Ente
nella delicata vertenza ci sarà l’avvocato Letizia Di Rubbo è l’avvocato Daniela Taddei,
del foro di Santa Maria Capua Vetere.
Ad oggi, Codella e Bonacci non hanno chiarito dove
sia finita quella vera e propria mazzetta ricavata dalla falsa fatturazione
degli arredi ludici a Calvi Risorta. Il rinvio a giudizio ha fissato per il 22
ottobre prossimo la comparizione delle parti dinanzi al Collegio Maggi. Lo scandalo delle giostrine
era stato portato alla luce proprio da alcune inchieste giornalistiche che, nei
giorni più turbolenti della passata gestione amministrativa avevano rilevato le
gravissime irregolarità nell’espletamento delle gare d’appalto presso l’Ente
comunale caleno.
Dal 2007, l’incessante controllo della stampa e degli organi di verifica hanno
portato a una lunga serie di controlli ed
accertamenti, culminata proprio nell’arresto di Bonacci e Codella
e nell’annullamento delle migliaia di multe dell’illegale autovelox caleno. Quest’ultima indagine aveva portato a smascherare un
raggiro di circa 600 mila euro. La somma sarebbe entrata nei capitoli di rimpinguamento delle casse comunali, grazie a una gara d’appalto rivelatasi completamente irregolare.