CANDIDATI CALENI: SI CALVI CHI PUÒ

 

Calvirisortanews, 24 febbraio 2010

 

Vito Taffuri

 

Un po’ in ritardo, ma ci ritroviamo anche noi a salutare la nascita del Circolo IdV a Calvi Risorta. Ma è proprio questo ritardo, lieve perché è accaduto lo scorso giorno 20, a consentirci qualche riflessione politica sulla candidatura provinciale di Assunta Izzo. E’ candidata, dunque già questo ne fa, per antonomasia, per convenzione, una persona candida, cioè pulita.


Onore e rispetto. Ne siamo convinti. Ma scendiamo nei contenuti dei messaggi che Izzo veicola col suo modo di fare, piuttosto che il suo modo di dire. Per strada, nelle piazze, ci pare che non ami molto vantare la sua amicizia col già defenestrato ex sindaco Zacchia, salvo poi far notare a tutti che è ben disposta ad accogliere i manifesti sulle mura della sede del suo comitato elettorale, targati Zacchia.


Non sappiamo in cosa speri, forse in un appoggio elettorale quale candidata alla provincia o per lo meno ad una desistenza. In questo caso farebbe bene a ricordare che Zacchia avrebbe, diciamo almeno avrebbe, i sui riferimenti alla provincia e alla regione, che se non sbagliamo dovrebbero essere del Pd. Ma andiamo oltre. Non sappiamo chi sia il suo addetto stampa, ma è evidente che usa, come dire, uno sleng da tribunale quando scrive “Composta, seppur visibilmente emozionata, la Izzo ha preso la parola… ”. Si ‘la Izzo’ non Izzo.


Immaginiamoci allora un suo discorso dal palco, presentata sempre dal suo fantomatico addetto stampa, tanto fantomatico perché il suo nome non appare da nessuna parte: “Signore e signori, cittadini, elettori, popolo di Calvi Risorta: la Izzo prende la parola”. E giù un discorso sui carri allegorici, sulla possibilità di Carnevale di far divertire la gente, di potersi fermare oppure no qualche istante per le strade del paese, se ci sono tutti i permessi ed altre questioni del genere.


Quanti coriandoli sono stati lanciati per aria e di che colore, chi ha gonfiato e con quale aria i pupazzi di gomma? E sarebbero questi, cara nostra candidata (perché lei è la candidata di tutti noi), ripeto sarebbero questi i problemi di Calvi? E allora: facciamo i migliori auguri alla nostra concittadina per la sua candidatura, ma ci auguriamo anche che alzi un il tiro, che sollevi lo sguardo e il livello di qualità politica dei suoi interessi. Segua l’esempio del grande Tonino. Ecco si, segua Di Pietro. Cominci a pretendere di conoscere immediatamente non il carnevaletto, ma l’esito del lavoro svolto a Calvi (durante l’amministrazione Zacchia, suo collega consiliare, di lista e di cui accoglie i manifesti) dalla commissione di accesso.


Segua l’esempio di Di Pietro e chieda al suo collega consiliare, di lista e di cui accoglie i manifesti, Zacchia perché durante la sua amministrazione si è verificata la “fuga” dal Comune o l’avvicendamento dei circa 40 professionisti, tra segretari e responsabili dei settori. Ci voleva proprio una dipietrista a Calvi. Ma per essere credibile, occorrerebbe che chiedesse pubblicamente al suo compagno di scranno consiliare, se è vero o no che ha ricevuto un rinvio a giudizio per abuso d’ufficio. Insomma, va bene diritti e valori ma la vicinanza a lei di Zacchia, per esempio, ce lo lasci dire con le parole di Di Pierto “che ci azzecca?”


Fa bene a chiedere continuamente la disinfestazione dei plessi scolastici, è un suo dovere e un suo diritto, ma per coerenza, per pura coerenza, ci piacerebbe che lei rivolgesse al comune anche altre interrogazioni e interpellanze del tipo: è vero o no che pende sull’ex sindaco quale ex primo cittadino una richiesta di risarcimento danni, da parte della comandante, di ben 300mila euro? E se ciò è vero e alla richiesta dovesse far seguito un risarcimento, ne resterebbero coinvolte anche le casse del Comune oppure no? Insomma, diritti e valori. E mi raccomando, non valori bollati, non querele ma confronto politico, dibattito, botte e risposte. E’ stata lei no a dire che Calvi non ha bisogno di politici di professione ma di volti nuovi. E allora, non si dimentichi che i volti di molti dei suoi amici più prossimi, questo paese li ha già visti. E li ha pure rispediti a casa.