Perché mi candido al Consiglio Provinciale”

 

Rinascita Calena, 21 febbraio 2010

 

Antonello Bonacci

 

Perché occuparsi di politica in questa nostra terra è, oggi più che mai, una necessità prima ancora che una passione. Perché bisogna essere in prima linea per rispondere alle esigenze sociali, culturali ed economiche di un territorio in grande difficoltà, anche per colpa di politici sempre troppo distanti. Perché bisogna leggere la politica in modo ampio, senza barricarsi nel campanilismo, evitando di cadere nei giochi familistici e clientelari o nella retorica populista.

 

La scelta è di partecipare costantemente al dibattito politico, non solo in occasione degli appuntamenti elettorali, ma costantemente, ogni giorno, ogni ora oserei dire. Con il movimento Rinascita Calena rappresentiamo quotidianamente la cittadinanza, anche in Consiglio Comunale, con la ferma convinzione che sia necessaria una politica non semplicemente alternativa o ostruzionistica, ma frutto di una precisa scelta.

 

L’imminente tornata elettorale è un momento importante per il nostro cammino politico, in continuità con quanto finora fatto per realizzare il cambiamento più volte auspicato, di tipo progressista e moderno, che possa favorire realmente quello sviluppo, da molti sbandierato in campagna elettorale, ma raramente decollato nella realtà.

 

Voltare pagina significa porre freno alla crisi del lavoro, promuovendo una nuova imprenditorialità, che concepisca l’impresa come luogo di interesse e identità del territorio, per valorizzare le nostre risorse e incentivare realmente l’occupazione.

 

L’alternativa, inaccettabile, è l’emigrazione, sempre più sofferta e disperata. Oppure, la delirante politica dei clan, per cui l’economia si regge sul riciclaggio sporco di rifiuti di ogni genere e sulla speculazione edilizia. Il prezzo che paghiamo è la nostra salute. Piuttosto caro, direi.

 

Bisogna impedire che la nostra Provincia resti nota alle cronache per il primato nella classifica dei lutti e delle sofferenze. Per farlo, abbiamo bisogno di trasparenza, di legalità e di investimenti. Gli scandali sanitari e l’aumento delle discariche sono un segnale ben poco incoraggiante.

 

L’investimento nella formazione e nella cultura è il volano per favorire tutto quanto finora detto, perché per far fronte a esigenze così impegnative, eppure incombenti, bisogna essere qualificati e coscienti, altrimenti ci si arena nel qualunquismo politico ed economico.

 

Non occorre riempire pagine e pagine di programmi e proclami, perché il disastro è tale da lasciare immenso spazio alla creatività e alle proposte. E poi, a cosa servirebbe se tutto si risolvesse in un voto dato semplicemente e ingenuamente “a chi ce ffa o piacer” o pecchè m’è parent” ?

 

Per lo sviluppo c’è bisogno non solo delle risorse, ma anche degli uomini giusti che sappiano adoperarle ed è necessario che le realtà locali mettano insieme le loro forze per  conseguire realmente uno scopo comune. Cari concittadini scegliete i vostri rappresentanti responsabilmente, pensando a cosa possono realmente fare per i nostri bisogni e le nostre speranze e soprattutto partecipate, per farvi sentire e operare consapevolmente scelte così importanti.