Ladri di biciclette a Calvi Risorta

 

Il Mattino, 14 febbraio 2010

 

Giampaolo Porreca e Elio Zanni

 

Non è più il tempo di De Sica, Vittorio, al cinema. Ma non tramonta, a quanto pare, pure lontani dal Neorealismo, la vocazione italiana di «ladri di biciclette». E così ieri è incredibilmente toccato a Raffaele Illiano, ciclista professionista di Bacoli, 33 anni, 8 vittorie in carriera, tra cui la frazione di Gubbio alla Tirreno-Adriatico 2008, al di là della maglia azzurra dei traguardi volanti conquistata al Giro 2004, trovarsi incredibilmente a piedi.

 

«Pensa, ero uscito in allenamento con Enzo D’Aniello, Luigi Bellopede e il solito gruppetto di cicloamatori che si accoda strada facendo, con il progetto di fare rotta verso Rocchetta e Croce. Il tempo di fermarmi a Calvi  Risorta, un caffè nel centro storico prima di affrontare la salita, scendere dalla bici... E via, un tizio sale sulla bici e si dilegua in un attimo».

 

Il racconto continua: «Pensa, una decina di persone sedute a consumare, e nessuno che vede niente, tutte che guardano dall’altra parte, mai possibile?». E da un lato, al di là della improvvisa cecità collettiva, era un po’ il paradosso, se vogliamo, per uno scalatore come Raffaele, restare a terra proprio ai piedi dell’ascesa.

 

«Ma era di fatto un problema concreto perché la bici era un prototipo della Cervèlo, fatta su misura, un telaio in carbonio e lega leggera ad hoc, valore reale intorno agli ottomila euro, un danno secco, credimi...».

 

Per fortuna, il tam-tam degli appassionati locali, con in prima fila Silver Mele e il padre Luigi, indimenticato professionista casertano degli anni ’60, una vittoria a Vaduz, nel Liechtenstein, e un secondo posto nella frazione conclusiva del Giro d’Italia del 1964, riusciva alla fine a patteggiare un lieto fine. Bici di ritorno, in confezione anonima, al prezzo clamorosamente modico di 55 euro. Una «specialissima» a costo ultrastracciato da discount.

 

Benedicendo per una volta, e Raffaele Illiano per primo, la scarsa cultura specifica dei ladri di biciclette targati 2010. Con l’augurio, nonostante l’omertà al comando, che sia l’ultima volta. Raffaele Illiano è al rientro, tra l’altro, nel plotone professionistico internazionale dopo il doloroso black out del 2009 legato ad una grave malattia che lo aveva tenuto fermo. La sua nuova squadra è la Atlas, formazione polacca di rango Continental, guidata da un team manager italiano, Gabriele Missaglia, che di Illiano era stato compagno nei primi anni Duemila.

 

«Ed è un gesto di fiducia quello di Missaglia che mi ripaga ancora oggi di tante delusioni», ricorda Illiano. Furto della bici e restituzione ultima comprese.