VERSO LA BAGARRE DELLE PROVINCIALI: PAROLA ALL'INFILTRATO SPECIALE

 

www.silvermele.it, 10 febbraio 2010

 

Silver Mele

 

Cari amici del sito, prepariamoci a vivere una nuova, intensa stagione elettorale. I giochi sono in fieri, tante tuttavia già le voci e le illazioni sui potenziali candidati ad una poltrona del Consiglio Provinciale. Ci apprestiamo ad effettuare una sorta di screening, veritiero naturalmente a dispetto delle dicerie più malevole talvolta ordite e diffuse nel contesto del paese.

 

L’incipit spetta di diritto al gruppo di Uniti per Calvi, almeno per una volta in pole position nella nostra analisi, dal momento che la caduta libera di Giacomino Zacchia ci incuriosisce più di ogni altra dinamica politica del territorio. La compagna d’armi Assunta Izzo infatti ha svoltato: da comprimaria a leader nel giro di qualche mese. L’avvocato è lanciata come candidata ufficiale dell'IDV e non più disposta a sottostare agli sbalzi umorali dell’ex e mai più sindaco. Il quale, a sua volta, è al bivio: continua a giocare su più tavoli, come da costume consolidato, con una candidatura nel mirino. A Calvi firma manifesti con il PD, a Sessa Aurunca (dove comunque è ben conosciuto per inettitudine ed inaffidabilità) potrebbe candidarsi con i Socialisti.

 

Solito minestrone che alla fine ribadirà il dato incontrovertibile che da tempo evidenziamo non solo da queste pagine: Zacchia sta alla politica così come il vino rosso esalta il gusto del pesce. Rispetto a cinque anni fa la differenza è data dalla qualità e dalla tempra dell’interlocutore del vecchio e malandato Zac: Ermanno Izzo, rimpiazzato con sberleffi e false carezze nell’ultima tornata per la Provincia, oggi giorno può soltanto stare a guardare (dopo il ridimensionamento delle Comunali) e magari supportare la Izzo, per nulla intimidita dal grande bluff Zacchia. Ma la cricca di Zac (ne saranno rimasti quattro o al massimo cinque al suo fianco) alla fine sosterrà Tina Izzo?

 

Davvero improbabile dal momento che nel caso avesse un buon riscontro elettorale metterebbe una seria ipoteca sulla candidatura a sindaco del 2014, e questo Zacchia non lo può permettere. Molto indicativa in chiave futura, per gli equilibri e le ambizioni Comunali, sarebbe anche l’eventuale candidatura di Antonello Bonacci: si vanta senza alcun fondamento di verità di aver ripulito dai container l’area alle spalle della Casa Comunale, di aver attirato l’attenzione del Prefetto in merito alla questione sicurezza, di aver contribuito in maniera decisiva alla bonifica del territorio caleno. Bene, vedremo se l’elettorato caleno avrà abboccato all’amo di Rinascita oppure, in maniera più verosimile, se l’idea di una candidatura provinciale si risolverà in un clamoroso flop. Andranno per la loro strada Salvatore Geremia, che si candiderà in quota Ventre, e Carlo Cardillo che potrebbe trovare spazio nelle file di Rifondazione.

 

Ma la vera incognita riguarda la maggioranza e la discesa in campo del sindaco Antonio Caparco, ad horas l’unico in grado di fare davvero la differenza, in barba alle voci fittizie diffuse dalle opposizioni per le quali sarebbe forte la frattura interna a causa del “desiderio” di candidarsi di De Vita o Marrocco. In realtà i Democratici Caleni sostengono ad oltranza Antonio Caparco, certi che solo la sua presenza nei giochi farebbe davvero la differenza. Caparco tace, è vero, ma solo per assicurare alla comunità calena quei vantaggi che deriverebbero dalle trattative tuttora in corso nelle sedi opportune.

 

Insomma, lo scenario va delineandosi con qualche conferma (il declino senza freno di Zacchia, a breve costretto a dedicarsi esclusivamente alla farmacia con sommo piacere degli elettori), la marginalità di figure che hanno fatto ormai il loro tempo (Ermanno Izzo, promessa non mantenuta dello scenario politico nostrano), la solidità della vecchia guardia (Antonio Caparco, espressione unica di una maggioranza compatta e solidale con il suo leader). Stiano tranquilli i gufi, l’Amministrazione avrà lunga vita e di certo non subirà quel tracollo che fu della cricca Zacchia, all’epoca della campagna elettorale per le Provinciali di cinque anni fa.