La cattedrale di San Casto a Calvi Risorta
Il Mattino, 10 febbraio 2010
Nadia Verdile
Blindata, con antifurto collegato alle
campane e alle forze dell'ordine, la cattedrale di Calvi Risorta è un gioiello dell'arte
romanica che magnificamente si conserva, nonostante i danni prodotti dal sisma
del 1980, custodendo pregiati tesori d'arte. Eretta intorno al
X secolo, ha la facciata monocuspidale, austera,
rivolta verso occidente. L'impianto è a tre navate di cui quella centrale a
doppio spiovente mentre le altre laterali ad uno solo.
Dell'antica struttura medievale
conserva buona parte dell'esterno e molti reperti interni, ma le
sovrapposizioni barocche ne hanno in qualche modo compromesso l'autenticità.
All'interno infatti il soffitto è stato sostituito con
quello tipico del XVIII secolo e anche le primitive colonne sono state
incorporate nella struttura. Delle origini è il
portale d'ingresso, realizzato in marmo lunense, con
fregi a bassorilievo, archivolto in fregio animalistico
medioevale e due medaglioni alla sommità degli stipiti. Le tre finestre
collocate sulla facciata principale sono di epoca
settecentesca.
Il campanile è, invece, di epoca rinascimentale come attesta l'epigrafe della
realizzazione che la data al 1591. Dell'antico complesso monumentale, oggi
monumento nazionale, la parte posteriore serba le antiche fattezze; essa è
formata da tre absidi semicircolari, che si leggono anche dall'esterno, con una
serie di archetti a tutto sesto sotto una cornice a
dentelli. L'abside centrale, più alta, è costituita da due semicolonne e due
monofore a tutto sesto; la terza, quella centrale, fu murata.
Di pregiata fattura il pulpito,
realizzato in marmo e sorretto da due colonne, con capitelli sormontati da un
architrave a bassorilievo, raffigurante una scena di vendemmia da sempre nella
tradizione giudaico-cristiana simbolo di gioiosa
fatica per chi raccoglie il frutto del proprio lavoro e delle proprie buone
azioni. Le due colonne poggiano su due leoni, anch'essi di marmo, con le teste
rivolte all'altare. Nell'arte cristiana, il leone è il simbolo della
misericordia, della regalità e della Resurrezione di Cristo.
Tre riquadri ne arricchiscono
la parte superiore di cui, il centrale, a mosaico, con in mezzo un disco di
porfido rosso. Da considerarsi una chicca il sedile
episcopale di marmo sostenuto da due animali bardati, anch'essi marmorei.
Nei braccioli laterali vi sono due riquadri, la spalliera è
costituita da un'alta cuspide, il tutto rivestito da mosaici a disegno
geometrico con le tesserine dai colori vivaci. Anche qui vi sono due leoni che sorreggono la pedana
d'appoggio. Da una colonna romana ornata di capitello è stato ricavato il fonte
battesimale.
Di grande
fascino, collocata sotto il presbiterio, è la Cripta sostenuta dalla forza di
21 colonne realizzate in granito cipollino, talune lisce altre con scanalature,
ornate di capitelli, ognuno diverso dall'altro, provenienti dal sito
dell'antica Cales. Nella cattedrale, oggi dedicata al
culto dell'Assunta, si conservano preziosi dipinti di Angelo
Mozzillo, soprattutto il ciclo dei vescovi che si
sono succeduti alla guida della diocesi calena.
All'interno della cattedrale sono conservate le reliquie di san Casto, uno dei
primi martiri della cristianità, ucciso nel 66 d.C., sepolto dove un tempo si ergeva una chiesa i cui resti,
pochi, sono oggi nascosti tra i rovi.
Le foto sono
di Vincenzo Lerro