LETTERA APERTA A GIACOMO ZACCHIA: CHE PAURA, CREDEVO CHE IL SUO CIRCO FOSSE SPARITO!

 

www.silvermele.it, 30 gennaio 2010

 

Silver Mele

 

Vi confesso che, avendolo visto demotivato e quasi assente in Consiglio Comunale, meno clownesco del solito (negli atteggiamenti comunque e naturalmente antipatici) nelle passeggiate calene a capo della corte decimata, mi era capitato di temere per la sorte di Giacomino Zacchia. In fondo, ma proprio in fondo, la politica locale ha bisogno di un personaggio del genere: il Trimalchione ricacciato (chi ha masticato un di classici latini può valutarne bene l’accostamento) rimane ad oggi l’esempio da evitare per ogni aspirante amministratore.

 

Ma è giusto che ci sia, se non altro per poter sorridere ogni qualvolta si decida di “bastonarlo” per sanzionarne arroganza, protervia, menzogne, vizi e smodata ambizione. Un giorno di circa cinque anni fa, subito dopo aver preso le distanze (pubblicamente in occasione di un incontro politico) dal gruppo di Uniti per Calvi, fui fermato alla Villa Comunale di Petrulo dal fu e mai più sindaco il quale con atteggiamento sarcastico mi chiese perchè gli avessi fatto questo, rinnegando il suo credo e quello di oltre duemila votanti. Lo lapidai con parole mirate ricordandogli che, con assoluto malcostume politico, era stato bravo ad eludermi nell’assegnare cariche ed assessorati prima ancora che si votasse, in barba alla volontà della gente. In più, soggiunsi, che sarebbe stato inopportuno candidarsi alle provinciali avendone il popolo caleno “sgamato” con sommo dispiacere, ma nel giro di soli tre mesi, la bassa qualità sua e di un gruppo che sbavava per la fetta di torta.

 

Il sessano mi guardò e, quasi deridendomi, concluse così: “Vedremo…”. Chi mi conosce sa che mai accetterei l’indisponenza, pertanto gli feci eco con un minaccioso “vedrai…”. Tutto il resto è storia di una battaglia senza tregua durata cinque anni e caratterizzata anche dal piacere di “bastonare” il testimonial negativo della politica calena e di quanti, assetati di incarichi, ne elogiavano i difetti mostrandoli per virtù. Allora, capirete bene la mia preoccupazione dinanzi alla “scomparsa” di Giacomino, evidentemente attento a vagliare l’ipotesi di una candidatura a Sessa Aurunca, il suo vero Comune di residenza. Lì almeno ancora qualcuno non lo conosce…Ed invece eccolo qui con una delle sue lettere incomprensibili. Tiro un sospiro di sollievo, Zac c’è e continuerà  a prenderne di botte sul groppone ricurvo. Meno male, meno male…

 

Leggendo le ultime elucubrazioni mentali del consigliere di minoranza Giacomo Zacchia, non possiamo non notare come la sua propensione alla bugia e la sua scarsa attitudine con la matematica e con i conti in genere sia estremamente peggiorata in questi mesi di disperata opposizione: una opposizione basata, purtroppo per lui, sul nulla più assoluto!

Qualche risposta breve, a chi ci accusa falsamente di non aver poi posto in essere quanto sollecitato a febbraio 2009 al Commissario, è tuttavia d’obbligo.

1.   Il Contributo Ordinario è stato ridotto di ben 73.666,45 € con la deliberazione di G.M. n. 18 del 06/07/2009, ratificata in consiglio comunale con la deliberazione n. 8 del 04/08/2009: probabilmente Zacchia, intento a pavoneggiarsi in aula con uno sterile show, non ha ben recepito il contenuto di tali atti;

2.   lo stanziamento di somme per il passaggio dalla TARSU alla TIA non era più necessario poiché il decreto legge n. 78 del 1° luglio 2009, convertito in legge n. 102/2009, ha prorogato al 31/12/2009 il termine già fissato al 30/06/2009; il decreto legge n. 194 del 30/12/2009 ha poi prorogato tale termine al 30/06/2010, mentre il decreto legge n. 195/2009, in fase di conversione, ha stravolto del tutto l’impianto normativo in materia. Ovviamente il consigliere Zacchia dimostra, con le sue affermazioni, di non essere a conoscenza di tali norme;

3.   le somme necessarie a pagare la società I.D.E.A. Luce s.r.l. non erano più necessarie, almeno per il momento, visto che l’inchiesta sull’appalto del noleggio dei due famigerati autovelox – che ha visto la notifica di avvisi di garanzia per gravi ipotesi di reato a molti ex amministratori, e al consigliere Zacchia, già imputato per abuso d’ufficio in altra vicenda giudiziaria –  ha portato, tra gli altri provvedimenti, al sequestro delle somme incassate dalla società e che, senza un appalto così scellerato, come quello posto in essere durante la passata nefasta amministrazione, potevano essere più proficuamente utilizzate in favore della cittadinanza; stesso discorso per gli oltre 227.000,00 € che il comune deve alle Poste S.p.A., previsti in parte nel bilancio 2009 (€ 42.682,50) – così come avevamo indicato al Commissario e come in passato indicato agli ex amministratori che, incuranti dei nostri buoni consigli, hanno fatto sì che al comune venissero addebitati € 13.855,51 di interessi moratori –  ed in parte nel redigendo bilancio 2010; lo stanziamento di debiti fuori bilancio – di cui è in corso di definizione l’accertamento della loro reale consistenza, unitamente alla enorme mole di fatture inevase – è aumentato, attraverso continue variazioni di bilancio, da € 30.000,00 ad € 90.072,67; i crediti inesigibili sono stati stralciati dal bilancio in fase di rendiconto;

4.   sia l’anticipazione di cassa che i relativi interessi sono stati previsti dal Commissario nel bilancio di previsione 2009.

In parole povere, tutto ciò che abbiamo suggerito a febbraio al Commissario, o è stato da questi adottato oppure vi abbiamo provveduto noi con opportune variazioni di bilancio: ed è per questo motivo che si sono evitati possibili squilibri.

Riguardo l’assestamento di bilancio e la modifica al piano delle opere pubbliche, il revisore dei conti ha rilasciato il proprio parere in data 07/12/2009, confermando la piena legittimità e regolarità contabile dei provvedimenti adottati.

La conferenza dei capigruppo è stata sempre regolarmente convocata da quando la stessa è divenuta obbligatoria con l’adozione del regolamento del consiglio comunale.

Le svariate centinaia di richieste di atti presentate da Zacchia sono state sempre evase – compatibilmente con le attività degli uffici, impegnati a porre rimedio ad anni di sfascio amministrativo – e quelle che non era possibile evadere sono state regolarmente rifiutate: se il consigliere ritiene che il diniego non sia legittimo faccia pure ricorso al TAR.

Riguardo la Stazione Unica Appaltante non sono state sinora effettuate procedure di gara di importo tale da rientrare in tale casistica: ma può stare tranquillo il consigliere, perché non vi sono stati appalti aggiudicati a ditte legate alla criminalità organizzata; cosa non verificatasi, purtroppo, nel recente passato.

Sulla salvaguardia degli equilibri la Prefettura ha ritenuto del tutto legittimo il nostro operato, e le sue richieste di scioglimento sono frutto di una errata interpretazione della norma e dello Statuto vigente.

Infine non si capisce come la Procura della Corte dei Conti possa avviare una procedura di controllo sul bilancio 2009 se non è stato ancora approvato il relativo rendiconto.

In definitiva suggeriamo al consigliere Zacchia di informarsi prima di aprire bocca, di accettare con serenità la sonora sconfitta rimediata a giugno 2009 per mano del popolo sovrano, che ha condannato senza appello i suoi 4 anni e mezzo di fallimentare gestione, e di non impelagarsi in una materia di cui è evidentemente a digiuno, come dimostra la pessima situazione economico-finanziaria ereditata, sulla quale daremo a breve un dettagliato resoconto alla cittadinanza.

Un ultimo consiglio a Zacchia: la chiuda una buona volta questa “lettera aperta alla cittadinanza”, visto che la cittadinanza ha rispedito definitivamente al mittente, con il voto del 6 e 7 giugno 2009, le sue fantasiose lettere.  

 

Calvi Risorta, 25/01/2010

 

I Consiglieri di Maggioranza dei Democratici Caleni