Ospedale
di Teano: la rivolta delle fasce tricolori
Il Mattino, 27 gennaio 2010
Elio Zanni
Ospedale di Teano depotenziato, senza posti letto e con il pronto
soccorso che non può più accettare emergenze da codice rosso: scatta la rivolta
delle fasce tricolore. A sollevarsi è tutto l’Alto Casertano.
Già, perché sono ben ventisei i sindaci che hanno chiesto la
riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Teano. La «carta dei diritti negati» dei quali si rivendica il
ripristino, fa perno sul rispetto della programmazione regionale di razionalizzazione, approvata con una legge che, per una volta,
vale la pena citare per intero. È la 16 del 2008, resa attuativa
dalle delibere di Giunta regionale della Campania 560 e 1270, del 20 marzo 2009
e del 16 luglio 2009.
Tutti questi numeri
fanno esplicitamente obbligo ai soggetti coinvolti nel riassetto sanitario di
potenziare gli ospedali strutturalmente idonei (come Teano) addirittura
mediante l’attivazione di nuove funzioni. Per questo, sindacati e sindaci
ritengono che i commissari abbiano sbagliato a degradare l’ospedale sidicino in «Psaut»,
tanto da determinarne la fuoriuscita dalla rete dell’emergenza.
A sottoscrivere il documento sindacale sono stati: il Sindaco di Caianello, Marino Feroce; Francolise,
Nicola Lanna; Pietramelara,
Luigi Leonardo; Pietravairano, Francesco Zarone; Riardo, Angelo Izzo; Roccaromana, Anna De Simone; Teano, Raffaele Picierno; Vairano Patenora, Giovanni Robbio; Conca
Della Campania, Alberico Di Salvo; Galluccio, Filippo
De Gregori; Marzano Appio,
Eugenio Ferrucci; Mignano
Monte Lungo, Roberto Campanile; Presenzano, Vincenzo
D’Errico; Rocca D’Evandro, Angelo Marrocco; Roccamonfina, Letizia Tari; San Pietro Infine, Fabio Vecchirino; Tora e Piccilli, Angelo De Simone; Sparanise,
Fausto Sorvillo; Calvi Risorta, Antonio Caparco; Falciano Del Massico, Cesare Fava;
Giano Vetusto, Antonio Feola; Rocchetta e Croce,
Vincenzo Laurenza; Pratella, Romualdo Cacciola; Pontelatone, Antonio Carusone; Carinola, Giovanni Mennillo; Cellole, Antonio Lepore.
«Continueremo nella
nostra azione informativa - affermano gli attivisti del Coordinamento Sindacale
unitario - per illustrare ai vertici istituzionali che il piano di riordino
della rete ospedaliera contiene l’affermazione dei diritti della popolazione
sanitaria e non la loro cancellazione». Confermato intanto,
per venerdì, lo sciopero generale pro-ospedale.