A FINE GENNAIO IL PROCESSO: SI RESERO RESPONSABILI DELLE RAPINE ALLA TABACCHERIA PITOCCHI

 

Calvirisortanews, 19 gennaio 2010 

 

Vito Taffuri

 

Il processo - Il prossimo 28 Gennaio 2010, dovranno comparire dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere i tre rapinatori accusati di avere messo a segno, lo scorso 14 Febbraio e il 27 Marzo 2009, due rapine alla tabaccheria Pitocchi, nella frazione di Visciano, con un bottino complessivo di 8000,00 euro, mentre la seconda volta era di tre mila euro e più di circa mille euro di merce.


I capi d’accusa contestati e la dinamica dei fatti - Le accuse per i rapinatori sono di rapina a mano armata e sequestro di persona. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, i malviventi entravano in tabaccheria armati di pistola, tenevano sotto sequestro i clienti e i proprietari della tabaccheria. Prelevato il denaro, facevano perdere ogni loro traccia, allontanandosi così con una Fiat Uno di colore scuro, che veniva, ritrovata dai carabinieri nell’Agro Aversano oramai inutilizzabile.


Le indagini
- A distanza di quasi nove mesi i carabinieri della locale stazione, retta dal Maresciallo Maggiore Aiutante Massimo Petrosino e il suo sotto ordine il Maresciallo Ordinario Rosario Monaco, dopo aver compiuto le indagini anche attraverso attività tecniche e pedinamenti, permisero di raccogliere inconfutabili indizi a carico dei suddetti. Inoltre a casa di uno dei due arrestati veniva trovata una pistola giocattolo priva del tappo rosso.


Gli arresti e i motivi delle rapine - I primi due arrestati, Coronella Franco e Puoti Carlo, furono presi a Viterbo lo scorso 02 settembre 2009, dove in effetti lavoravano come operai in un’azienda privata. Mentre il terzo socio, veniva tratto in arresto a Villa di Briano lo scorso 05 ottobre 2009 a distanza di un mese, quest'ultimo lavorava a Modena, sempre in un azienda privata. I tre soci durante i fine settimana, nel fare rientro a casa, ricaricavano i portafogli a danno delle tabaccherie calene. Ma, non avevano fatto i conti con Petrosino, che li ha catturati uno per volta, dimostrando in pieno il “premio Cales” sulla legalità.