A Calvi l’importante è che a pagare sia Pantalone
Il Mattino, 11 gennaio 2010
Elio Zanni
Ma si può legalmente tollerare
che una struttura sportiva consegnata cinque anni fa sia oggi già oggetto di altre spese di rifacimento a totale danno della
collettività? Evidentemente sì.
Almeno a giudicare da quanto
accade a Calvi Risorta dove l’attuale governo comunale
del sindaco Antonio Caparco, anticipato nelle volontà
dall’assessore allo sport, Nicola Cipro, si dice «costretto ad abbattere» la
pericolosa rampa di accesso degli spogliatoi del nuovo stadio comunale.
Stadio
realizzato durante la prima gestione Caparco e solo
completato dalla successiva amministrazione Zacchia. Il
motivo? Una serie di presunte irregolarità nella costruzione dei gradini che
alla luce dei saggi effettuati da mano ignota sui punti critici, risulterebbero realizzati con «cemento disarmato»: senza ferro.
Strano
che nessuno faccia minimamente accenno alle possibili responsabilità della
ditta edile. Di più. A Calvi c’è chi adombra l’ipotesi di una
delibera di totale abbattimento degli spogliatoi,
della quale però Caparco giura di non sapere.
L’importante è che a pagare sia Pantalone.