PROGETTO ARCHEO: IL COMUNE PRESENTA IL PIANO IN REGIONE

 

Gazzetta di Caserta, 08 gennaio 2010

 

Ora, l'amministrazione comunale di Calvi ha definitivamente avviato il progetto che, almeno nelle intenzioni dei membri della giunta retta dal sindaco Antonio Caparco, dovrebbe chiamarsi "Nuova Cales", un programma di recupero e, soprattutto di studio delle preesistenze archeologiche di tutta la zona calena.

 

"In primis dobbiamo creare una coscienza delle nostre radici e delle nostre gloriose origini – ha spiegato il consigliere delegato ai Beni Culturali, Silver Mele – poi con passi graduali, cercheremo di mettere in sicurezza le aree piú importanti come quella del foro e le zone che ospitavano le officine ceramiche: credo che nel giro di due anni, le due zone saranno visitabili a tutti".

 

A Mele ha fatto eco il sindaco Antonio Caparco: ", sono pienamente convinto che nel giro di 24 mesi riusciremo a mettere in ottima evidenza le zone del foro e delle officine rinvenute nei giorni scorsi - ha commentato il primo cittadino - la prossima settimana contatteremo la Soprintendenza di Calvi e quella centrale di Napoli-Caserta per iniziare lo studio di fattibilitá del progetto sugli scavi archeologici ".

 

Come promesso qualche mese fa, quindi, a Calvi si torna a fare sul serio e si prende in esame non solo il progetto per il ripristino della zona del Foro augusteo, ma soprattutto la realizzazione di un museo temporaneo nei locali della Cripta di San Casto sotto la Cattedrale Romanica.

 

"Sono operazioni molto complesse e delicate - ha concluso Mele - ma siamo convinti di poter realizzare a ridosso delle aree archeolgiche anche spazi per lo sport e per la corsa campestre, oltre a creare aree per lo svolgimento di attivitá di ricerca e di studio dell'antichitá calena"

 

Gli studiosi hanno confermato il sospetto piú esaltante: i resti tornati alla luce nei pressi delle mura dell'antica Cales apparterrebbero, con ottime probabilitá, alla grande officina ceramica di Lucio Canoleio, il grande maestro ceramista che aveva esportato i suoi capolavori in vernice nera lucida anche a Roma: nelle fasi stratigrafiche del Foro capitolino e, addirittura, alle spalle dei quartieri a ridosso del Colosseo, nel 1956 vennero ritrovati due esemplari di ceramica calena provenienti proprio dall'officina ceramica di Kanuleios, come si legge sul fondo del piatto rinvenuto".