In
libreria un volume su Graziadei: fondatore del Pci in provincia
Eco di Caserta, 26 dicembre 2009
E’ stato appena pubblicato per le edizioni
“Il Mezzogiorno”, l’ultimo, interessante libro del preside
Paolo Mesolella di Calvi Risorta: “Corrado Graziadei, le ferrovie e le lotte contadine in Terra di
Lavoro”.
Il libro, settimo volume dei quaderni storici della provincia di Caserta,
contiene documenti e testimonianze inedite sul caleno
Graziadei, fondatore del Partito Comunista in Terra
di Lavoro: antifascista, amico di Gramsci, deputato e
agguerrito difensore dei ferrovieri e dei contadini casertani.
Un protagonista del movimento socialcomunista
italiano fin dalla sua fondazione. Graziadei ha
conosciuto Gramsci, Amendola,
Togliatti, Terracini, Gnudi, Di Vittorio, Negarville e
lo stesso Giorgio Napolitano.
Nel libro c’è anche un contributo inedito di Paola Broccoli su Benedetto
D’Innocenzo, comunista e antifascista caleno, anche
lui, (come Graziadei), condannato al confino nelle
Isole Tremiti.
Tutti sono passati per Sparanise e Calvi ma, a quanto
pare, senza lasciare tracce. Hanno tenuto riunioni segrete, comizi, incontri ed
hanno partecipato a lotte contadine, ma la loro presenza, il loro passaggio,
sembra non aver lasciato alcuna memoria. Oggi, infatti, nell’Agrocaleno, sono state dimenticate sia le lotte contadine
per il possesso delle terre incolte, che la
nascita del Partito Socialista e Comunista, le Cooperative contadine e le
Camere del Lavoro che grazie ad uomini come Giulio e Leopoldo Ranucci hanno visto la luce proprio a Sparanise.
Da queste parti, del resto, non sono mancati altri comunisti irriducibili come
gli sparanisani Libero Graziadei,
Antonio Romeo, Antonio Barbato, Luigi Grella, Gaspare
Colapietro e Gennaro Santarelli; o altri
“rivoluzionari” come Benedetto D’Innocenzo di Calvi Risorta,
Antonio Lepore di Francolise,
Anna Martucci e Bettina Tiscione
di Nocelleto, Giuseppe Ferraro
di Teano.
Irriducibili che hanno guidato con coraggio i braccianti ed i
contadini poveri nell’occupazione delle terre incolte e diretto invasioni
a costo di essere arrestati e malmenati. “Questo libro – scrive Mesolella - è stato scritto per loro, ma anche per
ricordare i dirigenti della Federterra, i presidenti
delle Cooperative e delle Camere del Lavoro, i contadini e perfino i giovani
studenti che non si sono fatti intimidire dalla forza pubblica, ma hanno difeso
con coraggio il sacrosanto diritto dei contadini e dei braccianti di
rivendicare un pezzo di terra.
“Contadini” che hanno subito l’arresto solo perché avevano prestato le loro
abitazioni a conferenzieri comunisti e “Comunisti” che sono stati arrestati
solo per essersi trovati nei campi, pur non essendo contadini. Nel libro c’è
anche un contributo inedito di Paola Broccoli su Benedetto D’Innocenzo,
comunista e antifascista caleno, anche lui, (come Graziadei), condannato al confino nelle Isole Tremiti.