Paolo Mesolella ha pubblicato un libro sulla nascita del Partito
Comunista e le lotte contadine in Terra di Lavoro
Caserta24ore, 21 dicembre 2009
E’ stato appena pubblicato per le edizioni “Il
Mezzogiorno”, l’ultimo, interessante libro del preside Paolo Mesolella, Dirigente Scolastico della Scuola Media “Zani”
di Fidenza. Il libro, “Corrado Graziadei e le lotte
contadine in Terra di Lavoro” è il settimo volume dei quaderni storici della
provincia di Caserta e
contiene documenti e testimonianze inedite sul fondatore del Partito Comunista
in Terra di Lavoro: antifascista, amico di Gramsci,
deputato e agguerrito difensore dei ferrovieri e dei contadini casertani. Un protagonista del movimento socialcomunista italiano fin dalla sua fondazione.
Graziadei ha conosciuto Gramsci,
Amendola, Togliatti, Terracini, Gnudi, Di Vittorio, Negarville e lo stesso Giorgio Napolitano.
Tutti sono passati per Sparanise e Calvi ma, a quanto
pare, senza lasciare tracce. Hanno tenuto riunioni segrete, comizi, incontri ed
hanno partecipato a lotte contadine, ma la loro presenza, il loro passaggio,
sembra non aver lasciato alcuna memoria.
Oggi, infatti, nell’Agrocaleno,
sono state dimenticate sia le lotte contadine per il possesso delle terre
incolte, che la nascita del Partito Socialista e Comunista, le Cooperative
contadine e le Camere del Lavoro che grazie ad uomini come Giulio e Leopoldo Ranucci hanno visto la luce proprio a Sparanise.
Da queste parti, del resto, non sono mancati altri
comunisti irriducibili come gli sparanisani Libero Graziadei, Antonio Romeo, Antonio Barbato, Luigi Grella, Gaspare Colapietro e
Gennaro Santarelli; o altri “rivoluzionari” come Benedetto D’Innocenzo di Calvi Risorta, Antonio Lepore
di Francolise, Anna Martucci
e Bettina Tiscione di Nocelleto,
Giuseppe Ferraro di Teano. Irriducibili
che hanno guidato con coraggio i braccianti ed i contadini poveri
nell’occupazione delle terre incolte e diretto invasioni a costo di essere
arrestati e malmenati.
“Questo libro - scrive Mesolella
- è stato scritto per loro, ma anche per ricordare i dirigenti della Federterra, i presidenti delle Cooperative e delle Camere
del Lavoro, i contadini e perfino i giovani studenti che non si sono fatti
intimidire dalla forza pubblica, ma hanno difeso con coraggio il sacrosanto
diritto dei contadini e dei braccianti di rivendicare un pezzo di terra. “Contadini” che hanno subito l’arresto solo perché
avevano prestato le loro abitazioni a conferenzieri comunisti e “Comunisti” che
sono stati arrestati solo per essersi trovati nei campi, pur non essendo
contadini.
Nel libro c’è anche un contributo inedito di Paola
Broccoli su Benedetto D’Innocenzo, comunista e antifascista caleno,
anche lui, (come Graziadei), condannato al confino
nelle Isole Tremiti.