Noi a calvi facciamo
così!
Rinascita Calena, 11 dicembre
2009
Antonello Bonacci
Questa storiella è frutto di una giornata di ordinaria gestione calena che
mi fa piacere condividere con i cittadini.
Lunedì 7 dicembre, ore 18, era convocata l’attesa
commissione consiliare per la revisione (necessaria)
di Regolamento e Statuto. Componenti: De Biasio
Claudio, Mele Silvestro, Zitiello Claudio, Pepe
Nicola (maggioranza) Bonacci Antonio, Izzo Assunta (opposizione)… già la data fa pensare, mi si
dirà, ma io sempre ottimista sono!
Veniamo al dunque: ore 18, puntuale,
arrivo alle porte del Municipio, apro la porta… non si apre: CHIUSA!
Ma come
chiusa? C’è commissione di Consiglio e la porta è chiusa?!? Sì, è chiusa!
Busso… busso… nessuno! Avrò letto male? No, no è proprio oggi, ore 18, sala consiliare.
Bene, telefono al presidente De Vita. Solerte mi risponde:
“sì siamo su, sali”.
Io: “è chiuso!”
Lui: “come chiuso?”
Io “il portone…è chiuso!”
Lui: “va bene scendo”
Ci guardiamo sbigottiti chiedendoci chi ha chiuso se c’era
una commissione consiliare (sempre il Consiglio, quello di tutti)?
Qualcuno dei lettori nel frattempo si chiederà: “ma cos’è questa roba?”
Ancora niente… vedrete! Noi a Calvi facciamo così!
Saliamo, finalmente…
Sala consiliare, la solita sala! Il consigliere Izzo Assunta, già al primo piano, mi preannuncia
una sorpresa. Eccola: apro la porta, ecco la sala… OCCUPATA!
Come occupata? Rileggo la convocazione: “insediamento commissione, bla bla bla,
solita sala consiglio comunale”… è giusto - dico - allora chi c’è?
Ecco la risposta: spunta il buon Sindaco e mi fa: “no, no, qui è Pro loco (sic!)”
Sindaco (che c’entra poi con la proloco?)
e altri membri stanno tenendo una riunione dell’associazione Pro loco nella
sala consiliare, dove invece dovremmo tenere una riunione istituzionale per una
commissione sul funzionamento del consiglio, che come si vede non funziona!
Pensiero contorto? Sì, realtà contorta, pure!
Mi arrendo all’evidenza!
C’è una riunione privata in un luogo pubblico in cui
dovrebbe tenersi una riunione di pubblico interesse (lo ripeto perché per me è
allucinante)… ma, noi a Calvi facciamo così!
Vorrà dire che per la prossima riunione di Rinascita
chiederemo la sala giunta! Dimenticavo, consiglierei alle associazioni senza
sede di richiedere qualche ufficio comunale, tanto anche lì ci sono sempre insolite riunioni in corso.
Noi a Calvi facciamo così!
Andiamo avanti.
Chiedo al Presidente: “dove teniamo la riunione?”
Lui: gentile, e spaesato almeno quanto me, “aspetta che vediamo”…
Alla fine ci si offre la stanza della segreteria (l’unica
che dovrebbe essere privata)!
Uno dei consiglieri di maggioranza – Zitiello
– all’atto di entrare, ci saluta per sopraggiunti problemi di famiglia.
Restiamo in tre. Il sottoscritto, Izzo
Assunta e De Vita.
Dove sono gli
altri? I quattro di maggioranza a cui più di ogni
altro interesserebbe questa riunione per rendere efficiente il Consiglio, dove
sono?
Non ci sono! NESSUNO!
Noi a calvi facciamo così!
Ora mi arrabbio: “Presidente, amico Lello, ma che modi sono?
Chiamiamo una riunione e nemmeno una telefonata! Torno in fretta dal lavoro,
come voi del resto, e gli altri? Così la riunione non si può tenere! Manca il
numero legale!” (nel frattempo abbiamo verificato che è richiesta
almeno la metà dei membri perché la riunione abbia corso).
Izzo Assunta:
“e ti meravigli?” Io: “sì, cacchio, mi meraviglio ancora! Così non si fa… bla bla bla!”
Morale della favola. Niente riunione, niente insediamento,
niente lavori consiliari e tanto… chi se ne frega!
Mi spiace per De Vita presidente che non c’entra nulla, ma
queste persone ci amministrano così! Sbeffeggiando la regolarità, il rispetto,
la responsabilità istituzionale, perché loro hanno cose serie da fare! Cose più
importanti!
Così agiscono, gestendo la casa comunale come fosse proprietà privata, trattando i consiglieri come degli
ospiti (sgraditi) e il presidente altrettanto!
Tanto…
Noi a Calvi facciamo così!
Questa storiella di ordinaria
follia, per me vale ancor più del malcostume che a noi tutti appare ogni giorno
e che non ci stanchiamo di denunciare: lavori bloccati, scuole dissestate,
conti farlocchi, rifiuti e opere pubbliche
incompiute. Perché questa è l’arroganza per cui ad
ogni domanda, ad ogni rivendicazione di diritto ci si risponderà sempre: parli
o non parli, non cambia nulla, perché… - parafrasando Pericle -
Almeno fintantoché non cambieranno gli
amministratori, fintantoché noi non saremo pronti a meritarci la piena
fiducia del popolo.