PER AMORE DELLA VERITA`: CIFRE, NUMERI E CRONACHE DEL CLAMOROSO FALLIMENTO ZACCHIA

 

Silver Mele, 04 dicembre 2009

 

L’esercizio di un potere, quale è quello di un amministratore pubblico, deve terminare necessariamente nella resa del conto a chi ha conferito quel potere, nella fattispecie al popolo caleno tutto, il quale è chiamato anche a valutare la crescita sociale e civile della comunità di cui fa parte, e l’immagine che la stessa riesce a diffondere al di là dei propri confini territoriali. E proprio in tema di legalità e di immagine non si possono non valutare, e lo dico con molta amarezza, i danni che la passata amministrazione ha arrecato alla nostra comunità, per spiacevoli vicende che si sono imposte persino all’attenzione della stampa regionale e nazionale, travalicando gli stretti ambiti cittadini.Le telecamere di Cales Channel hanno filmato in questi ultimi anni lo stato di degrado dei luoghi consumatosi durante l’amministrazione Zacchia.


Immagini significative ed incontrovertibili sono state quelle filmate lungo le strade rurali; quelle del “percorso di guerra” rappresentato dalle dissestate strade cittadine; quelle sconcertanti dell’edificio polivalente con annessa sala teatrale; quelle altrettanto mortificanti del campo di calcio a cinque e degli spogliatoi del campo di calcio; quelle delle discariche abusive di Via dello Scasso e dei cumuli di rifiuti sparsi ovunque; quelle dei lavori inesistenti, dei furti e dell’incuria verso il nostro patrimonio archeologico; quelle dell’area containers alle spalle del comune; quelle di un paese allagato dopo poche ore di pioggia. Questo degrado diventa inevitabilmente terreno fertile per i lunghi tentacoli della criminalità organizzata.


Sempre in tema di immagine poi come non ricordare i tanti appalti pubblici finiti sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti e della magistratura, con arresti, rinvii a giudizio ed avvisi di garanzia ad imprenditori, funzionari e politici per gravissime ipotesi di reato? Come non ricordare gli appalti alla “G.M.C. Multiservizi”, alla “General Impianti” e a tante altre ditte sospette, spesso per lavori pagati ma mai realizzati come nel caso del Polivalente, dove sono stati indebitamente elargiti 67.235,61 € ad una ditta sotto il diretto controllo del clan Setola, scandalo per il quale siamo finiti persino sulle pagine de “Il Giornale” e dell’Espresso con un titolo poco edificante come “Premiata Ditta Camorra”?

 

La vicenda, già al vaglio della DDA di Napoli (fortemente impegnata anche con la richiesta del consigliere Zacchia di copia dell’autorizzazione a riprendere con le telecamere il consiglio comunale), verrà sicuramente vagliata anche dalla Corte dei Conti e nel frattempo si dovrà valutare, tecnicamente, come rescindere il contratto con la General Impianti, recuperare il denaro pubblico scialacquato, rifare una nuova gara e proseguire nuovamente – o forse sarebbe il caso di dire iniziare finalmente – i lavori di completamento di quella struttura.


Ed ancora come non ricordare le quattro interrogazioni parlamentari dei senatori Novi e Florino che tracciavano scenari inquietanti sulle elezioni del 2004 e sull’intera gestione Zacchia? Come non ricordare l’onta di una Commissione d’accesso per vagliare presunti infiltrazioni camorristiche nella gestione amministrativa dell’ente? Come non ricordare gli articoli di Roberto Saviano sui presunti intrecci politico-camorristici riguardanti la centrale termoelettrica di Sparanise, quella verso cui, per intenderci, Zacchia dichiarava tutta la sua contrarietà salvo poi essere fotografato al banchetto di inaugurazione, felice e gaudente per la messa in funzione dell’eco-mostro?

 

Come non ricordare il clamore suscitato da un sindaco che, negli ultimi 5 anni, ha presentato un numero spropositato di querele verso tutti e tutto, ingolfando così la macchina della giustizia ed ottenendo sempre e solo sistematiche archiviazioni? Potrei continuare a lungo ma – al di là della fondatezza o meno delle vicende esposte, su cui si sono già in parte espressi e continueranno a farlo gli organi competenti – il danno di immagine per la nostra comunità è senz’altro incommensurabile, ed il rendiconto 2004/2008 si chiude, da questo punto di vista, con un disavanzo spaventoso.


Ed è ancora più incredibile constatare come il modo in cui questi signori fanno oggi opposizione sia forse, se mai possibile, peggiore del modo in cui hanno amministrato in questi anni il nostro territorio, con condotte che hanno come effetto solo quello di avvelenare il clima politico e deteriorare le istituzioni.Le amministrazioni rette da Antonio Caparco – mai invischiato in vicende giudiziarie in ben 11 anni da sindaco e tanti altri da assessore – hanno da sempre seguito un percorso di legalità e trasparenza, sin da quando, nel 2001, egli ha acquisito al patrimonio comunale i terreni confiscati alla criminalità organizzata.

 

Anche dai banchi dell’opposizione, grazie alle iniziative dei gruppi di Caparco e Marrocco, sono partite tante inchieste giudiziarie che hanno poi avuto clamorosi risvolti. Quest’oggi – dopo la stipula del Protocollo di Legalità da parte del Commissario prefettizio – la nostra amministrazione fa un altro passo in avanti in questa direzione, aderendo alla Stazione Unica Appaltante, e vorrei approfittarne per lanciare quella che può apparire forse solo una provocazione ma che, alla luce di quanto sinora riferito, è a nostro parere una necessità reale.


Il consigliere Zacchia, già tirato in ballo da senatori e giornalisti per vicende che, se dimostrate, sarebbero a dir poco gravi e sconcertanti, risulta allo stato attuale imputato anche per reiterato abuso d’ufficio nel processo contro la Comandante della Polizia Municipale ed indagato insieme a gran parte dei suoi ex assessori, con riferimento all’appalto del noleggio di due autovelox, per concorso aggravato in diverse ipotesi di reato. Ed allora, per garantire l’autorevolezza di questa assise ed al contempo dare la possibilità, allo stesso consigliere, di difendersi adeguatamente nei procedimenti penali in cui risulta coinvolto, sarebbe il caso che lo stesso si autosospendesse fino a quando non sarà fatta piena luce sulla sua situazione giudiziaria.


Si potrebbe obiettare che per ogni cittadino vale la presunzione di innocenza fino ad una sentenza di condanna definitiva, e che in ogni caso la normativa vigente prevede la sospensione solo dopo il secondo grado di giudizio; ma tutto ciò, a mio modesto parere, non può valere per un politico che deve essere, almeno nel periodo in cui ricopre cariche pubbliche importanti come quella di consigliere comunale, al di sopra di ogni legittimo sospetto. Ed è per questo che chiedo al consigliere Zacchia – e sono sicuro di farlo a nome dell’intera maggioranza – di dare, almeno per una volta, una prova di trasparenza per il bene dell’intera collettività amministrata, autospendendosi dalla carica rivestita.