Calvi Risorta val bene una messa
(lettera
aperta a CalviRisortaNews.it)
Rinascita calena, 03 dicembre 2009
Giovanni Pera
Dal portale di CalviRisortaNews.it apprendo in
data odierna e non senza stupore dell’intenzione della redazione di «inaugurare – cito testualmente - una nuova rubrica, destinata ad
accompagnare la macchina amministrativa durante le fasi del proprio lavoro».
Il giornale muove dal proposito di rendere edotta la
cittadinanza calena in merito allo svolgimento delle singole sedute consiliari
e perviene a stilare una sorta di “pagellone”, con tanto di votazione finale,
circa la condotta politica dei singoli componenti la
maggioranza e l’opposizione, sedenti in Consiglio comunale.
Vengo a conoscenza del fatto
che il buon Vito Taffuri – o chi per esso - si impegnerà d’ora innanzi a
partecipare ai singoli consessi in qualità di “infiltrato speciale” - tanto
asserisce chi scrive – e a fornire un “oggettivo” resoconto dell’andamento
degli stessi.
Non voglio entrare in sterili e puerili polemiche con
Vito, cui sono grato per l’opera di divulgazione e
comunicazione cui da anni con costanza attende.
Tuttavia, non posso esimermi dal muovere alla redazione di
CalviRisortaNews.it un accorato appello affinché si impegni
ad abbandonare un simile proposito, per far sì che al metodo del filtro e della
soggettività unilaterale – come lo chiamerebbe Descartes – si sostituisca, se
non quello del riscontro oggettivo, perlomeno quello della soggettività plurima.
Voglio dire, caro Vito - e mi rivolgo a “Te” e non a
“Lei”, se non altro per evidenti ragioni anagrafiche - che non è ponendosi come
interlocutori preferenziali, rectius
unici, di questa amministrazione che si garantisce un progressivo avvicinamento
del popolo alla politica e di questa al primo. Invero,
solo approntando i mezzi necessari per assicurare l’effettiva (possibilità) di
partecipazione dei più all’attività amministrativa potrà perseguirsi
l’obiettivo del buon governo.
Trattasi ovviamente di asserzione
ed apprezzamento del tutto personali. Ma il fatto è che non reputo “giusto” -
ed utilizzo l’aggettivazione nella sua accezione più alta – che
l’attuale amministrazione comunale persegua così pervicacemente il fine
di impedire l’accesso al “palazzo”, rifiutando costantemente di sedere in
Consiglio in orari più accessibili alla maggioranza dei caleni e vietando
altresì la ripresa regolamentata dei consigli comunali.
Prevenire è meglio che curare e celare è meglio che
diffondere (il verbo, ovviamente).
Cara CalviRisortaNews.it, per quanto in parte lodevole, la
tua attività di informazione si confà perfettamente
alla volontà di questa amministrazione di fare della cosa pubblica una cosa privata,
una cosa di pochi.
Soppeso attentamente le parole, ma da qualsivoglia angolazione le si guardi esse devono pesare come macigni.
Sì, senza alcun gioco di parole, il mio è un attacco
frontale al modus
gerendi, alle manovre elusive dell’amministrazione Caparco. È
evidente l’intento dell’attuale maggioranza di inibire ai più l’accesso
effettivo alla stanze del comando e lasciare che la
cosa pubblica venga gestita a guisa di un’azienda familiare.
Forse che il seguire temporalmente, il succedere al
governo Zacchia deve stimarsi motivo di discolpa, se non addirittura di impunità, di legittimazione al sovvertimento delle regole
di buona condotta politica?
Queste manovre sono estremamente
pericolose e mettono in forte pericolo il concetto stesso di partecipazione
democratica, che dico, di democrazia stessa, relegando quest’ultima a mera
farsa, perché «libertà è prima di tutto partecipazione».
Chi si oppone, chi vuole essere libero, non può tacere
oltre.
È anni che
assistiamo a sterili tentativi di governo, peraltro, assai mal riusciti.
Questa amministrazione si incardina
perfettamente in un quadro di immobilismo e di conservatorismo che non solo non
è più auspicabile ma, anzi, assai deleterio.
Chi si pone come filtro tra questa amministrazione
ed il popolo fa il gioco di pochi a nocumento di tutti gli altri.
No, caro Vito, non è dalla fiducia accordata dagli
elettori che si evincono il peso ed il consenso anche politici di cui gode un
governo. Sebbene non ignori il risultato assai
lusinghiero riportato da questa maggioranza in sede elettorale, pur tuttavia,
preferisco credere come Saint Simon che il vero consenso è quello che si
conquista giorno per giorno. Ma questa amministrazione
per inettitudine e incapacità gestionale, per il suo pensare la cosa pubblica a
mò di cosa propria, mai avrà il mio.
Non è il compromesso il fine cui deve anelare il politiké aner,
l’uomo politico; semmai sono l’onestà intellettuale, la coscienza sociale e la
trasparenza (io ricordo la “glasnost” gorbačeviana, e tu?) a dover governare i suoi
intenti e le sue azioni.
Ma che parlo a fare, questa amministrazione
è sorda perché è suo interesse tacere anziché rivelare.
Medita, Vito, medita.